Continuano gli interrogativi sul Covid e sulla nascita della pandemia. Secondo l’Aifa è possibile che il virus sia nato in laboratorio. “Lo spillover con salto di specie animale-uomo potrebbe essere stato compiuto per cause accidentali da un virus del pipistrello sperimentalmente adattato a crescere in vitro”. Nuove ipotesi sulla comparsa del covid che certamente faranno discutere sono quelle del virologo e presidente dell’Agenzia italiana del Farmaco, Giorgio Palù.

Covid uscito da centro di ricerca

In un’intervista al ‘Corriere della Sera’, il virologo torna a parlare di come si è scatenata la pandemia, rinsaldando l’idea che il Covid sia fuoriuscito da un centro di ricerca. Nel colloquio con il Corriere, Palù attesta che: “Il ceppo prototipo di Wuhan, quello che ha cominciato a manifestarsi in Cina con forme gravi di polmonite, anche quelle considerate non interessanti nella classificazione internazionale, presentano una caratteristica affatto peculiare. Nel gene che produce la proteina Spike (quella che il virus utilizza per agganciare la cellula da infettare) appare inserita una sequenza di 19 lettere appartenente a un gene umano e assente da tutti i genomi dei virus umani, animali, batterici, vegetali sinora sequenziati”.

Manipolazione per scopi di ricerca

Un fatto non casuale secondo l’esperto. “La probabilità che si tratti di un evento casuale è pari a circa una su un trilione. Una sequenza essenziale perché conferisce al virus la capacità di fondersi con le cellule umane e di determinare la malattia”. E sottolinea: “Si può ipotizzare una manipolazione effettuata per soli scopi di ricerca, non certo con intenzioni malevole. Non sarebbe la prima volta che un virus scappi per sbaglio da un laboratorio ad alta sicurezza”.

Ottimismo verso l’estate

In merito all’andamento della pandemia in Italia, andando verso l’estate, il virologo sembra essere ottimista: “Non si può prevedere cosa avverrà tra qualche mese. Certo è che la prospettiva sembra favorevole se consideriamo l’andamento di questi giorni e l’approssimarsi della bella stagione che ostacola la trasmissione di tutti i virus a diffusione aerea”.

Covid: Iss, stabili al 29% casi nei bambini in età scolare

Parametri epidemici Covid19 ancora in discesa in Italia. Ma occorre continuare a rispettare le regole di distanziamento, uso delle mascherine e ciclo vaccinale. Sono stabili in Italia i casi di Covid-19 nei bambini in età scolare, complessivamente pari al 29% del totale dei casi nel Paese. Lo indica l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) nel suo Rapporto esteso su sorveglianza, impatto delle infezioni ed efficacia vaccinale, aggiornato al 2 marzo.  L’analisi per fasce d’età indica che la più colpita è quella fra 5 e 11 anni, con il 43% dei casi; seguono quelle fra 12 e 19 anni (38%) e sotto i cinque anni (19%).

Sicilia verso la zona bianca

La Sicilia, attualmente in zona gialla, dal 14 marzo dovrebbe passare in zona bianca. Previsto un piano di rimodulazione degli hub vaccinali dell’Isola: resteranno aperti solo quelli che fanno il maggior numero di vaccini. Palermo in testa, con l’hub della Fiera del Mediterraneo. Prove di ritorno alla normalità in una Sicilia che rimane ancora fanalino di coda per vaccinazioni. L’Isola è ultima per somministrazioni, anche dopo l’obbligo vaccinale per gli over 50 e la variante Omicron. Inoltre, la Sicilia è al settimo posto fra le regioni per nuovi casi, ma sempre prima per attuali positivi, con 220.907 persone contagiate.

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