A tre giorni dall’aggressione al medico di Villa delle Ginestre a Palermo non ci si riesce ancora a capacitare sul movente. Ad intervenire l’Omceo, l’ordine dei medici Palermitano, che ritiene a primo impatto che si possa trattare apparentemente di un atto folle. Poi si fa appello alle indagini: “Serviranno a chiarire”. E intanto preannuncia che l’ordine si costituirà parte civile all’eventuale processo. “Nessun medico ormai può considerarsi al sicuro sul posto di lavoro” ha commentato il presidente dell’Omceo di Palermo Toti Amato, consigliere del direttivo Fnomceo.
Violenza inqualificabile
“L’aggressione dell’autista dell’Asp contro il medico di Villa delle Ginestre, a prima vista, – ha aggiunto Amato – può sembrare un atto folle, ma gli inquirenti chiariranno. Resta la violenza inqualificabile nei confronti di una professionista nell’esercizio delle sue funzioni e i danni fisici, psicologici ed economici drammatici che ne derivano. A lui va la solidarietà dell’Ordine dei medici”. Il dirigente medico di Villa delle Ginestre, centro di riabilitazione dell’Asp di Palermo, è stato picchiato ferocemente dall’autista dell’azienda sanitaria il 13 giugno scorso.
Fatto inspiegabile
“Un fatto inspiegabile, siamo stati insieme tutto il giorno, poi improvvisamente l’aggressione. Ancora non riesco a comprendere cosa sia successo” ha spiegato il dirigente alla polizia, che ora indaga sulla vicenda. Dichiarazioni che per Amato sono il segnale chiaro “di tutta l’insofferenza, l’ansia e la paura che serpeggia tra i sanitari, una miscela pericolosissima”. Gravi i traumi riportati dal professionista, finito in ospedale con il volto tumefatto e il setto nasale rotto. L’ordine chiede all’Azienda sanitaria e alla Regione di costituirsi in giudizio insieme all’Omceo come parte lesa.
I precedenti dell’aggressione a dei medici
Numerosi i casi di aggressione a medici che si sono verificati in Sicilia. Proprio nei giorni scorsi sono stati identificati dai carabinieri gli aggressori del medico di famiglia di Ficarazzi. Violenza che si è consumata in due momenti.
Il medico si sarebbe rifiutato di produrre un certificato
In una prima fase era stato un giovane di 21 anni a prendere a pugni il medico che si era rifiutato di rilasciare un certificato per non frequentare la scuola. Poco dopo si sono presentati la madre del giovane e il fratello. Sono stati loro dopo il netto rifiuto del medico a danneggiare l’ambulatorio che si trova in corso Umberto. Hanno scagliato una pianta contro la porta mandando in frantumi i vetri. Le indagini dei carabinieri sono riusciti a risalire ai tre.
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