Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla esprime sdegno e allo stesso tempo invoca procedimenti disciplinari a quei dipendenti della Rap accusati di assenteismo. E’ immediata la reazione del primo cittadino dopo l’operazione sfociata questa mattina in 18 misure cautelari per altrettanti operai della società partecipata che si occupa della raccolta dei rifiuti in città. Complessivamente oltre 100 gli indagati.

Auspicio che venga fatta piena luce

“Esprimo sdegno per i particolari che stanno emergendo dall’operazione dei carabinieri alla Rap, su impulso della Procura della Repubblica – commenta Lagalla -. Il mio augurio è che, per il bene dell’azienda e dell’amministrazione, venga fatta piena luce su tutta la vicenda e sugli eventuali responsabili. Ai vertici della Rap chiedo che vengano adottati tutti i procedimenti disciplinari possibili previsti in questi frangenti”.

Il “grazie” a chi fa il suo dovere

Il sindaco poi ha voluto anche ringraziare chi ha sempre fatto il suo dovere: “Il mio pensiero e il mio ringraziamento – aggiunge – vanno a chi in questo momento all’interno dell’azienda sta lavorando con impegno in questa fase delicata durante la quale si sta cercando di venire fuori dall’emergenza. A differenza di coloro che, credendosi furbi, saltano a piacimento ore di lavoro, arrecando un danno all’azienda e alla città”.

Parte civile ad eventuale processo

La Rap sarà parte civile nel processo che scaturirà dall’indagine sugli impiegati assenteisti della società che gestisce il servizio di raccolta rifiuti a Palermo. Ad annunciarlo è il presidente della Rap Giuseppe Todaro che ha commentato l’inchiesta della Procura di Palermo. L’ennesimo scandalo che coinvolge una pubblica amministrazione sull’assenteismo e per cui sono indagati ben 101 dipendenti.

L’operazione

Oggi i carabinieri del comando provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di 18 dipendenti della Rap, nel deposito di via Ingham nel quartiere Brancaccio. Secondo l’accusa timbravano e poco dopo uscivano senza alcun controllo. I lavoratori sono accusati a vario titolo di truffa aggravata, false attestazioni o certificazioni e appropriazione indebita. L’indagine, svolta dal nucleo operativo della compagnia di Palermo Piazza Verdi coordinati dalla Procura diretta da Maurizio de Lucia. Indagati oltre impiegati. Da maggio a luglio 2021 sono stati pedinati e controllati per giorni.

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