Beffa per i precari dell’Asp di Palermo. L’azienda, che aveva detto di non poter stabilizzare i contrattisti nel ruolo tecnico-amministrativo, non avendone alcun bisogno a fronte di esigenza di personale sanitario, ha adesso assunto 86 pseudo programmatori informatici, per altro senza richiedere prioritariamente il titolo di perito informatico previsto dal CCNL vigente ma richiedendo il diploma di II grado assieme all’attestato di informatica riconosciuto (quale seconda opzione prevista dal Ccnl vigente), scavalcando i precari, in quanto gli attestati richiesti sono identici a quelli previsti per gli operatori Ced, precari da 29 anni ed in attesa di stabilizzazione. Lo denuncia la Fials-Confsal Palermo che chiede di “avviare ispezioni e controlli per accertare quanto sta accadendo all’Asp di Palermo in danno dei precari storici che da decenni attendono la stabilizzazione dovuta per legge”.
La segreteria provinciale della Fials Confsal Palermo, in una nota a firma di Enzo Munafò e Giuseppe Forte, ricorda come “lo scorso febbraio la direzione dell’Asp ha indetto nuovi concorsi per vari profili professionali tra cui quello di programmatore categoria C per un totale di 4 posti. Successivamente, a fine ottobre, la Direzione generale dell’Asp, avvenuta la presentazione delle domande, ha deciso di far scorrere per ben due volte le graduatorie del profilo di programmatore, così ben congegnato, attualmente fino a 40, per completare ipoteticamente il numero dei programmatori che nel mese di ottobre sono stati previsti nel Piano triennale, ossia 86”.
La Fials sostiene però che “l’Asp di Palermo, non essendosi confrontata con i sindacati e ignorando il contratto, (del resto dopo 2 anni e mezzo è rimasto inapplicato) non ha richiesto preliminarmente nel bando il possesso del diploma di perito informatico per la partecipazione al concorso per professionista programmatore, mentre ha richiesto il diploma di scuola secondaria di secondo grado ed il possesso dell’attestato del corso di formazione in informatica riconosciuto. Detto corso di formazione, anche se previsto dal contratto di lavoro sanità, viene validato qualora non sia stato possibile reperire sul mercato del lavoro il personale fornito del titolo di perito informatico o equipollente. Con tale scelta unilaterale l’azienda ha penalizzato i contrattisti ex Lsu, che per la loro stabilizzazione avevano partecipato con identico titolo professionale. Inoltre i programmatori vincitori del bando neo assunti svolgono esattamente le stesse funzioni che al momento vengono richieste agli stabilizzati ex lsu già in servizio”.
Da qui scaturisce a nostro avviso un’altra beffa in danno dei lavoratori. “Alcuni nuovi programmatori – spiega la Fials – hanno totalmente sostituito in alcuni dipartimenti i lavoratori contrattisti che, una volta stabilizzati, sono stati costretti dall’amministrazione ad accettare vari altri profili professionali inferiori, anche in sedi diverse da quelle di provenienza, per cui sono in corso numerosi ricorsi giudiziari da parte degli interessati.”
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