Sono 285 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore nell’isola a fronte di 11.153 tamponi processati in Sicilia. Ieri i nuovi positivi erano 471. L’incidenza scende al 2,5% ieri al 3,7%. L’isola è al settimo posto per contagi, al primo c’è la Campania con 629 casi, al secondo posto la Lombardia con 574 casi, al terzo il Lazio con 538 casi, al quarto il Veneto con 532 casi, al quinto l’Emilia Romagna 409 casi e al sesto la Toscana con 287 casi.

Le vittime, i guariti, gli attuali positivi

Gli attuali positivi sono 7.162 con un aumento di 20 casi. I guariti sono 262 mentre si registrano altre 3  vittime, che portano il totale dei decessi a 7.015.

La situazione negli ospedali

Sul fronte ospedaliero sono adesso 318 ricoverati, 3 in meno rispetto a ieri mentre in terapia intensiva sono 33 tre in meno rispetto a ieri.

La situazione nelle singole province

Sul fronte del contagio nelle singole province  Palermo con 10 casi, Catania 167, Messina 5, Siracusa 31, Ragusa 1, Trapani 30, Caltanissetta 8, Agrigento 21, Enna, 12.

Lercara Friddi e Castel Iudica in zona arancione

I Comuni di Castel di Iudica, nel Catanese, e Lercara Friddi, in provincia di Palermo, da domenica 31 ottobre saranno in “zona arancione” prevede l’ordinanza appena firmata dal presidente della Regione Nello Musumeci, su proposta del dipartimento regionale Asoe. Le misure restrittive anti Covid, a causa dell’alto numero di positivi in rapporto ai vaccinati, saranno in vigore fino a giovedì 11 novembre.

Nei due Comuni è consentita la ristorazione e la somministrazione di alimenti e bevande mantenendo, però, sempre il limite di quattro persone al tavolo (a eccezione dei conviventi). Per tutte le informazioni in merito alle misure previste è possibile consultare le Faq diffuse dall’assessorato regionale alla Salute.

Il parroco di Partinico non vaccinato

“Rispetto quel che dicono il papa e l’arcivescovo di Monreale ma io resto della mia ide e non mi vaccino”. Sono le parole di don Francesco Amante, l’unico tra i parroci di Partinico che ha scelto la strada di non vaccinarsi contro il coronavirus. Da mesi la notizia circolava e si è fatta sempre più insistente nonostante don Amante non abbia mai detto nulla pubblicamente, né durante le omelie. Una questione delicata e allo stesso tempo imbarazzante rimasta sempre al chiuso del quartiere. Ma alla fine la posizione del sacerdote ha sconfinato dalle quattro mura della chiesa che dirige, la parrocchia di San Gioacchino, è passata di bocca in bocca innescando quel tipico chiacchiericcio in casi come questi.

Ripudiata l’etichetta di “no vax”

Don Amante respinge al mittente chi gli da l’etichetta di “no vax”: “Non appartengo a nessuna ‘categoria’ – afferma –, le ragioni di non vaccinarmi sono solo mie e basta. Non devo giustificarmi con nessuno che non siano le persone a me più care e più vicine”. Il papa ha sempre avuto una posizione chiara sul vaccino, da poco ha ricevuto la terza dose e ha sempre lanciato la linea della necessità dell’inoculazione per uscire fuori da questo incubo del virus. Allo stesso modo l’arcivescovo di Monreale, Michele Pennisi, ha ribadito le parole del pontefice ricordando le difficoltà del territorio nel dover affrontare questa pandemia. “Rispetto le loro posizioni ed è giusto che diano consigli pubblicamente- aggiunge don Amante – mai mantengo la mia scelta”.

Articoli correlati