Business dei tamponi e la Regione prova a porre un freno a quei laboratori privati che sforano il tetto fissato di cinquanta euro arrivando in alcuni casi a cifre che vanno ben oltre i cento euro. Così arrivano le prime diffide. La dirigente generale dell’Osservatorio epidemiologico della Regione Letizia Di Liberti conferma: “stiamo predisponendo le lettere di diffida a tutti quelli che i cittadini ci hanno comunicato, finora si tratta di 12 segnalazioni, sia nei confronti di centri autorizzati dalla Regione in quanto provvisti degli strumenti adatti a eseguire i tamponi, che di centri non autorizzati. Per i primi, alla seconda segnalazione, revochiamo l’autorizzazione. Per gli altri dobbiamo ancora decidere come muoverci”.

Un problema duplice che riguarda sia i centri autorizzati della Regione una trentina in tutta l’Isola che dovrebbero strettamente attenersi alla cifra concordata ed al tetto massimo stabilito sia i laboratori privati che eseguono in testi applicando tariffe fuori controllo e neanche occupandosi dell’analisi nel proprio centro ma spedendo i test in altri centri.

Insomma una situazione a cui la Regione vuole porre un freno.
“Diffidate da tutti quelli che vi fanno prezzi diversi”, dice La Di Liberti. I prezzi corretti sono: 50 euro per i tamponi, 15 per i tamponi rapidi, e tre fasce di prezzo per i sierologici che vanno dai 32,58 euro del tipo a, ai 18,58 euro del tipo b e 10 euro per quelli di tipo c.