Esprimono una certa preoccupazione i sindacati per il previsto cambio di appalto a partire dall’1 agosto da Pfe a Dussmann all’Asp di Palermo per i servizi di pulizia, servizi integrati e servizi accessori in ambito sanitario. In questo ambito sono attualmente impiegati circa mille lavoratori tra tempo indeterminato e determinato.

Redditi e numero di posti a rischio

A far sentire la sua voce è la Fisascat Cisl Sicilia che non nasconde i timori per la paventata possibilità che non si riescano a garantire le attuali condizioni reddituali e contrattuali a molti dei lavoratori legati all’appalto. E, ad oggi, quella sull’Asp di Palermo è sola la prima procedura avviata: i cambi di appalto, infatti, interesseranno tutte le aziende ospedaliere della convenzione Cuc sanità dove sono impiegati migliaia e migliaia di lavoratori.

Richiesto un incontro urgente all’azienda sanitaria

“Abbiamo già richiesto un urgente incontro all’Asp – dichiara Mimma Calabrò, alla guida della Fisascat siciliana -. Sui lavoratori non ricadano le conseguenze di appalti al ribasso che minano la loro tenuta occupazionale e reddituale. Non si dimentichi, ancor più in questo periodo segnato dall’emergenza pandemica, il fondamentale contributo delle lavoratrici e i lavoratori a cui, troppo spesso, non si riconosce l’importanza del servizio svolto. Rivendichiamo – rimarca la sindacalista – il riconoscimento del loro lavoro grazie al quale si è riusciti a garantire servizi che, molto spesso, a causa della carenza del personale pubblico anche presso gli uffici, probabilmente non sarebbero stati resi. Non solo pulizia e sanificazione dei reparti ma anche servizi “extra” tra i quali giardinaggio, facchinaggio e servizio h24 reso soprattutto nei pronto soccorso. Non si pensi di cancellare con un colpo di spugna – tuona la Calabrò – anni di servizio resi dalle lavoratrici e dei lavoratori impiegati nell’appalto. Lanciamo un appello all’Asp di Palermo affinchè nell’incontro, che abbiamo chiesto si realizzi prima della data del cambio appalto, si trovino tutte le possibili soluzioni per salvaguardare e tutelare i lavoratori, garantire i servizi alla collettività e scongiurare nefaste ricadute sull’occupazione”.

Anche la Uiltucs chiede massima trasparenza nelle procedure

La Uiltucs Sicilia che chiede la massima trasparenza a tutela dei lavoratori, a fronte del rischio che possano verificarsi dei tagli. “Questa accelerazione – spiega Marianna Flauto, segretario generale Uiltucs Sicilia – non deve impedire alle organizzazioni sindacali affrontare e gestire, con i tempi dovuti, il cambio di appalto. Le procedure di gara sono basate su parametri che risalgono al periodo 2014-2016, e dunque certamente non rappresentative dell’attuale situazione delle strutture sanitarie che richiedono interventi evidentemente diversi e più frequenti nell’ambito delle pulizie e della sanificazione. Lo scenario e il fabbisogno sono profondamente mutati sia a  seguito della pandemia sia a seguito dei pensionamenti di questi ultimi anni dopo quota 100, che hanno visto un maggiore  impegno in termini di ore e di servizi da parte delle società appaltatrici”. La Uiltucs spiega inoltre che “come sindacato siamo storicamente presenti nel settore con i nostri rappresentati e abbiamo chiesto un incontro urgente per partecipare al tavolo di confronto sul cambio di appalto e discutere questi argomenti. I lavoratori devono essere tutti garantiti, assicurando le medesime condizioni normative e contrattuali. È una situazione molto delicata che va affrontata in maniera attenta e nei tempi giusti. Come Uiltucs vigileremo affinchè l’appalto si realizzi secondo le previsioni di legge e contrattuali, a tal proposito abbiamo già chiesto al committente di vigilare, così come previsto dalla normativa, affinchè il cambio avvenga secondo previsioni di legge e senza ‘sorprese’”.

Appalto che coinvolge circa 10mila lavoratori

La Cgil, con le categorie Filcams e Funzione pubblica regionali, chiede agli assessori regionali all’Economia e alla Salute di aprire subito il confronto sul tema della salvaguardia dei livelli occupazionali.

“Si tratta di un appalto – scrivono Monia Cajolo (Filcams), Gaetano Agliozzo (Fp) e Giovanni Amato (Cgil) nella nota inviata a rappresentanti del governo – che coinvolge complessivamente circa 10mila lavoratori per una tipologia di servizi essenziali per la cittadinanza, che richiedono garanzia di trasparenza e di legalità e la tutela dei lavoratori”.

Chiesto approfondimento

Da qui la richiesta del sindacato al governo regionale di “un approfondimento che tenga insieme l’intera gara per evitare rischi come la riduzione di ore o di organico nei lotti che vedono un’aggiudicazione con minore risorse economiche oppure, in caso di appalti più ‘ricchi’ il ricorso a nuovo organico senza prima ristorare le lavoratrici e i lavoratori che hanno subito anche riduzioni dell’orario settimanale di lavoro nei precedenti cambi di appalto e migliorare le condizioni di lavoro e di reddito dell’organico in forza”.

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