I cittadini di Palermo rischiano di perdere uno dei pezzi di costa più belli della città: si tratta di un tratto del litorale di Capo Gallo. Non è una bufala, ma l’incredibile scoperta fatta sul web. Il prossimo 3 dicembre infatti andranno all’asta, come riporta il sito astegiudiziarie.it, «alcuni appezzamenti contigui di terreno siti in Palermo sul versante nord ovest della montagna di Capo Gallo, a circa 600 metri di distanza da punta Barcarello, all’interno della zona A della Riserva Naturale Orientata Capo Gallo».
Il prezzo base è di 72.400 euro (offerta minima 54.300 euro) per un lotto; e di 9.000 euro per un altro appezzamento di terreno, sul quale sorge un casotto diroccato. In tutto – come rivela il Giornale di Sicilia – sono circa due ettari di terreno nel versante nord-ovest della montagna, a cui si accede percorrendo un sentiero in salita, denominato Spartivento.
Rischio privatizzazione
Senza un immediato intervento della Regione e del Comune, il tratto di costa rischia di essere privatizzato. Su questo terreno, come spiega la relazione degli architetti che accompagna la vendita all’asta, non è possibile edificare proprio nulla. L’area fa parte della Riserva naturale di notevole pregio paesaggistico.
“Regione eserciti il diritto di prelazione”
Leonardo Alagna, dell’Osservatorio Diritti Scuola, scrive su Facebook: “Ho informato l’Assessorato Regionale all’Agricoltura e Foreste, che è stato pubblicato il 1 ottobre scorso un’asta relativa ad un terreno di più di due ettari ricadenti all’interno della Riserva di Capo Gallo, limitrofo all’ingresso lato Barcarello. Essendo il terreno di grande interesse paesaggistico e naturalistico è importante che la Regione eserciti il diritto di prelazione, considerato anche il costo irrisorio dello stesso di circa 50.000 euro. Invito quindi le associazioni ambientaliste e i cittadini tutti a seguire con attenzione questa vicenda al fine di assicurare questo bene come risorsa pubblica e garantirne la cura e la salvaguardia per le generazioni future”.
Il paradosso
L’asta assume una certa importanza visto e sottolineato che l’accesso alla Riserva di Capo Gallo dal lato di Mondello è privato. Da anni si paga dazio per entrare anche a piedi. Nell’immobilismo generale di Comune e Regione, i privati continuano a far cassa, col mare di tutti.
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