Finisce nella bufera il mondo universitario italiano. E con esso i massimi esperti infettivologi che sono stati in trincea durante la pandemia, tra cui Massimo Galli, punto di riferimento di medici e pazienti nella battaglia contro il Covid. Sono 33, tra cui 24 docenti universitari, gli indagati nell’inchiesta della Procura di Milano su presunti concorsi e assunzioni pilotate che ieri ha portato i carabinieri del Nas a una serie di acquisizioni e perquisizioni per raccogliere documenti, anche informatici, messaggi WhatsApp e altro, per “cristallizzare compiutamente il quadro” venuto a galla finora.

Coinvolta anche l’Unipa

Coinvolti pure gli atenei di Pavia, Torino, Roma e Palermo su irregolarità nella gestione delle iscrizioni a numero chiuso delle facoltà di medicina e assunzione di docenti e anche di assistenti e dirigenti ospedalieri. Un quadro, come si legge nel provvedimento dei pm Luigi Furno e Carlo Scalas e dell’aggiunto Maurizio Romanelli, da cui emergono “collusioni e altri metodi di turbativa che hanno inquinato sistematicamente la regolarità delle procedure di selezione” ai concorsi, 30 quelli presi in esame, “sostituendo logiche clientelari al metodo meritocratico e al principio di imparzialità”.

L’inchiesta potrebbe allargarsi e adesso tremano altri docenti dell’ateneo palermitano.

Il fascicolo aperto da Ilda Boccassini

L’inchiesta nasce da un fascicolo che aveva aperto l’allora pm Ilda Boccassini e che riguardava presunte irregolarità nelle iscrizioni alle università, fronte questo che non rientra, invece, nell’indagine che oggi ha portato al blitz dei carabinieri del Nas. Questo filone ha preso spunto da intercettazioni a carico di uno degli indagati e dalle quali sono emersi molti elementi anche su altri.
Con l’espressione tecnica “medaglione”, riportata anche nelle imputazioni dei pm, si intende quando il bando di un concorso universitario viene cucito addosso al vincitore. Come ipotizzato dagli inquirenti nel caso le ‘mediane’, ossia il numero delle citazioni in articoli scientifici, erano più alte per un candidato che non avrebbe dovuto vincere venivano modificati i cosiddetti ‘subcriteri’ del bando per favorirne un altro.

I nomi dei prof

Al centro della vicenda c’è il mondo accademico e le facoltà di medicina in particolare del capoluogo lombardo, Pavia, Torino, Roma e una serie di reparti di infettivologia e nomi illustri: da Galli, primario all’ospedale sacco e prossimo alla pensione come professore alla Statale di Milano, a Massimo Andreoni, ordinario alla Sapienza, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e primario al policlinico Tor Vergata, fino a Claudia Colomba associata nell’ateneo palermitano. E poi Giovanni Di Perri dell’Università torinese (“sono sereno, non c’entro nulla”, ha dichiarato), Claudio Maria Mastroianni sempre della Sapienza, Vittorio Luciano Bellotti cattedratico pavese e parecchi professori e ricercatori milanesi e pure Alessandro Visconti direttore generale dell’Asst Fatebenefratelli-Sacco.

Chi è la prof palermitana

C’è una professoressa palermitana nell’inchiesta dei carabinieri di Milano sui concorsi truccati nell’ateneo lombardo. È Claudia Colomba, che avrebbe preso parte ad una commissione di uno degli esami finiti sotto indagine nei mesi scorsi.
La dottoressa dal 16 settembre guida del reparto di Malattie infettive pediatriche all’ospedale Di Cristina. Nata a Palermo, sposata e madre di tre figli, si è specializzata in malattie infettive e tropicali nel 1999 e in pediatria nel 2009. Nel 2000 ha svolto attività clinica e di ricerca con il ruolo di consulente infettivologo all’Ismett e poi, fino al 2007, attività clinica e di ricerca all’Unità operativa complessa di Malattie infettive dell’ospedale dei Bambini dell’azienda sanitaria Civico, allora sede della scuola di specializzazione in Malattie infettive (nata proprio a Palermo all’ospedale dei Bambini nel 1970). Dal 2007 ad oggi ha svolto attività clinica, di ricerca e didattica nel reparto di Malattie infettive del policlinico Giaccone di Palermo.
Dal 2015 è professore associato di Malattie infettive dell’università di Palermo, docente di Malattie infettive nel corso di laurea in Medicina e chirurgia e delle Scuole di specializzazione in Malattie infettive e Pediatria. Fa parte del collegio dei docenti di dottorati di ricerca dell’Università di Palermo ed è stata docente nel Master Europeo di I livello “Professional Nursing in mother and children health” presso l’Università di Palermo. I La professoressa ha partecipato a diversi a studi clinici nazionali e internazionali con il ruolo di clinical investigator ed è stata responsabile di diversi progetti di ricerca nell’ambito delle malattie infettive pediatriche.

I reati ipotizzati

I reati ipotizzati a vario titolo e che vanno dal giugno del 2019 fino al luglio 2020, sono associazione per delinquere (ne devono rispondere una decina) corruzione, abuso di ufficio, turbata libertà degli incanti e falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale. E mentre il rettore della Statale Elio Franzini ha espresso “piena fiducia nel lavoro di tutti i nostri ricercatori” e pure un “senso di sconcerto e sgomento profondi” e Andrea Crisanti, il virologo padovano, ha rinnovato “grande stima professionale” nei confronti di Galli, l’inchiesta milanese ha ricostruito nei confronti del primario del Sacco – che risulta tra gli indagati per associazione a delinquere – tre presunti episodi di turbativa d’asta e due di falso per favorire candidati da lui stimati e ritenuti preparati. Per esempio, secondo l’accusa, avrebbe alterato il “concorso” per il ruolo di professore di seconda fascia in malattie cutanee, infettive e dell’apparato digerente, intervenendo come componente della “commissione giudicatrice” sul verbale di “valutazione dei candidati”: in questa veste, avrebbe attestato che il “prospetto contenente i punteggi attribuiti fosse il risultato del lavoro collegiale” nel corso di una riunione da remoto del febbraio dell’anno scorso, mentre, risulta dagli accertamenti, fu “concordato” solo dopo.

Per tale procedura sono indagati anche il candidato vincente Agostino Riva, la segretaria di Galli mentre chi si è visto penalizzato, Massimo Puoti del Niguarda, oggi ha comunque manifestato la “massima stima” nei confronti del professore. Il quale domani verrà interrogato per chiarire tutte le vicende che gli sono state addebitate come pure le ipotizzate irregolarità nell’assunzioni a tempo determinato – per altro “fortemente” osteggiate da Maria Rita Gismondo, anche lei nota virologa del Sacco – di due dei 4 dirigenti biologici per i quali era stato aperto un bando, o per aver allontanato, ritengono i pm, potenziali concorrenti pericolosi e ritagliato “il bando sul profilo” del vincitore di un posto da professore di ruolo di prima fascia era stato “bandito con decreto” del 24 aprile del 2020.

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