Non ci sta la Liberty Lines, nota compagnia di navigazione veloce che collega la Sicilia alle isole, alle polemiche che sono scoppiate attraverso la nostra testata riguardo ai presunti scarsi controlli anticovid all’interno degli aliscafi. I vertici della società garantiscono la massima scrupolosità nelle verifiche di tipo sanitario e l’attuazione di tutti i protocolli necessari in materia.

Le precisazioni della compagnia

Questa le puntualizzazioni fatte dalla compagnia: “La capienza sugli aliscafi è tornata al 100%  da fine giugno, per effetto delle modifiche alle restrizioni anti-Covid; all’interno dei mezzi navali durante la navigazione è obbligatorio indossare sempre la mascherina, senza alcuna eccezione; la mascherina può essere rimossa negli spazi all’aperto, come ad esempio nei porti; la misurazione della temperatura viene sempre effettuata dal personale addetto prima dell’imbarco; tutti i mezzi navali della flotta Liberty Lines vengono sanificati da una ditta specializzata e certificata con cadenza quotidiana, idem per gli impianti di condizionamento di bordo; Le tariffe dei biglietti non sono frutto di una scelta autonoma dell’azienda ma sono stabilite dai contratti di esercizio con la Regione Sicilia ed includono le tasse di sbarco, che sono imposte a livello locale dai singoli comuni; la compagnia è pienamente consapevole dell’importanza dell’osservazione scrupolosa delle normative di sicurezza, alla quale dedica un grande sforzo, a tutela sia della clientela che del proprio personale. L’intero staff Liberty Lines, di terra e di bordo, si prodiga quotidianamente per il rispetto di tutti i protocolli”.

Le polemiche innescate dall’associazione “Siciliae Mundi”

Ad alzare il polverone era stata Loredana Novelli, presidente dell’associazione “Siciliae Mundi”, che in un’intervista alla nostra redazione aveva raccontato la sua personale esperienze di mancati controlli. Aveva sostenuto che sull’aliscafo per Vulcano aveva visto “stranieri con la mascherina sul mento, o peggio ancora al braccio”, la temperatura corporea “controllata a saltare” e il mezzo sarebbe stato stipato “oltre la capienza massima”.

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