- I furbetti del vaccino l’indagine si allarga all’attenzione anche i casi di Petralia Sottana
- Musumeci e la Regione scelgono la linea, per furbetti vaccino niente richiamo e sanzioni per eventuali responsabili tra personale Regione
- Musumeci parla della zona rossa e dei dati più confortanti, possibile revoca dalla prossima settimana
Per i ‘furbetti’ del vaccino anti Covid, che hanno fatto la prima dose senza essere in lista, “non c’è la possibilità” di fare il richiamo, perché “non ne hanno titolo e quindi sarebbe come diventare loro complici o avallare questo comportamento”. Così il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, a ‘Oggi è un altro giorno’ su Rai1.
“Lasciamo che sia la magistratura ad indagare, ma noi, intanto, abbiamo avviato degli accertamenti. L’assessore alla Salute, Ruggero Razza, ha disposto gli accertamenti in due casi e se le notizie di stampa dovessero risultare fondate saranno individuate le responsabilità”. ha aggiunto. “Se gli eventuali responsabili saranno individuati tra il personale della Regione – annuncia – scatteranno le sanzioni. In ogni caso la nostra condanna non potrà che essere assoluta, senza se e senza ma”.
La vicenda
Secondo i controlli del Nas, su 540 dosi sotto osservazione in Italia, ben 497 sono siciliane. Oltre i casi di Ragusa, nel Palermitano, all’ospedale Madonna dell’Alto di Petralia Sottana, su 1.121 vaccinazioni eseguite fino al 21 gennaio, 333 sono sotto sotto osservazione dai carabinieri.
La Regione Siciliana ha deciso l’applicazione della ‘linea dura’ nei confronti dei cosiddetti ‘furbetti’ del vaccino anti Covid, persone che hanno fatto la prima dose senza essere in lista. L’assessore alla Salute, Ruggero Razza, secondo quanto si apprende, ha dato indicazioni ai dirigenti di avviare severi accertamenti sulla questione e di disporre, in caso emergessero irregolarità da parte di dipendenti regionale, le sanzioni previste, dalla segnalazione alla commissione di disciplina al licenziamento.
La Sicilia in zona ma in calo di contagi
Sono per il secondo giorno sotto quota 900 i nuovi positivi al Covid19 in Sicilia: 885 su 20.808 tamponi processati. L’isola è la terza regione per contagio dopo la Lombardia e l’Emilia Romagna. Il dato fa dire al presidente della Regione Nello Musumeci: “La zona rossa non è stata un capriccio, ma una necessità: eravamo arrivati a 1.970 contagiati e a oltre 40 morti al giorno. Siamo all’ultima settimana di zona rossa e per fortuna i dati cominciano ad essere incoraggianti, anche se il numero delle vittime rimane ancora alto. Sono fiducioso: se il calo dovesse essere costante potremmo anche revocare la zona rossa e tornare a respirare nella zona arancione”.
I dati del bollettino di oggi
Le vittime sono state 34 nelle ultime 24 ore e portano il totale a 3.260. Il totale degli attualmente positivi è 48.001, con un incremento di 347 casi rispetto a ieri. I guariti sono 504. Negli ospedali i ricoveri sono 1.666, 8 in più rispetto a ieri, dei quali 227 in terapia intensiva, lo stesso numero di ieri. L’ufficio statistica del comune di Palermo dice: emergono i primi segnali di rallentamento della pandemia in Sicilia: rispetto alla settimana precedente sono diminuiti i nuovi positivi e sono cresciuti meno i ricoverati e i deceduti. Sono però aumentati ancora gli ingressi in terapia intensiva. In particolare, nella settimana appena conclusa i nuovi positivi in Sicilia sono 9023, il 28,8% in meno rispetto alla settimana precedente, quando si era registrato il valore più elevato dall’inizio della pandemia. I tamponi positivi sono pari al 23,1% delle persone testate, in sensibile diminuzione rispetto al 29,9% della settimana precedente.
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