Crescono più della media delle ultime settimane i nuovi casi di positivi al coronavirus in Sicilia.  Sono 163 i contagi registrati nell’isola nelle ultime 24 ore. Salgono così a 2787 i contagiati, restano 309 i ricoverati in ospedale, ma salgono a 16 quelli in terapia intensiva (anche oggi uno in più rispetto a ieri per il terzo giorno di fila) e 293 in regime di ricovero ordinario; 2.478 in isolamento domiciliare. I  tamponi eseguiti sono stati 6.115.

Anche oggi si registra una nuova vittima che porta il totale a 310. La vittima è una donna di 68 anni morta ad Agrigento. I guariti nelle ultime ore, però, sono 118.

Sul fronte della distribuzione territoriale a Palermo i nuovi positivi sono 92 e di questi 2 sono migranti ospiti a lampedusa e 1 appartiene al cluster della Missione Speranza e Carità di Biagio Conte. Seguono Catania e Siracusa ciascuna delle quali con 24 casi, 12 sono i nuovi positivi a Trapani, 5 a Messina, 4 a Caltanissetta, uno ciascuno ad Agrigento e Ragusa

Intanto “In Sicilia casi aumentati di 30 volte in più da fine giugno e per 160 positivi su 551 impossibile il tracciamento dei soggetti a rischio. L’effetto movida ed happy our doveva ancora dispiegare i suoi effetti e per larga parte degli italiani le vacanze erano solo in fase di programmazione quando nella settimana tra il 29 giugno e il 5 luglio in Sicilia si contavano appena 0,74 casi di Covid ogni 100mila abitanti”, secondo i dati del Ministero della salute rielaborati da Fadoi, la Federazione dei medici internisti ospedalieri che hanno trattato il 70% dei ricoverati Covid.

“Dopo il grande rilassamento estivo nella settimana dal 14 al 20 settembre l’incidenza dei casi sulla popolazione è salita a 22,14. A sua volta in questo arco di tempo l’indice di contagiosità, il famoso R con t è salito da 0,45 a 1,02, sopra la soglia di sicurezza che è uno. I focolai attivi a inizio estate erano 3, ora sono ben 185, dei quali 46 quelli che hanno cominciato a sprigionare scintille nell’ultima settimana. E si aggiunga il fattore popolazione “fragile”, in Sicilia il 22% degli abitanti è over 65 anni, e di questi il 39% con una o più malattie croniche ed il 23% con due o più malattie croniche”, prosegue l’analisi.

In attesa di capire quanto possa incidere la riapertura delle scuole sull’andamento dell’epidemia una delle armi più efficaci per arginare la diffusione del virus resta il contact tracing. Nonostante il forte aumento dei casi e quindi dei contatti da tracciare ed isolare per ciascun nuovo positivo, i “cacciatori di virus” delle asl addetti al contact tracing sono riusciti a far partire il tracciamento dei contatti a rischio nel 100% dei casi. E questo con 1,1 addetti al tracciamento per 10mila abitanti, dotazione sopra lo standard minimo di riferimento che è di uno. Il rovescio della medaglia è che per 160 positivi accertati sui 551 della settimana non si è riusciti a risalire all’origine del contagio.

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