Lo smart working si farà agli uffici regionali. Lo ha assicurato l’assessore regionale alla Funzione pubblica Marco Zambuto che da giorni sta subendo un forte pressing dei sindacati affinchè si torni ad attivare la modalità telematica per lo svolgimento delle attività. Collegato in videoconferenza con le organizzazioni di categoria Zambuto ha assicurato che si sta provvedendo.
La posizione di Cgil, Cisl e Uil
“In ambito nazionale sono già stati forniti tutti gli strumenti utili per far fronte all’emergenza, – affermano Gaetano Agliozzo e Franco Campagna della Fp Cgil, Paolo Montera e Fabrizio Lercara della Cisl Fp, Enzo Tango e Luca Crimi della Uil Fpl – quindi l’impegno preso dall’assessorato è ora quello di intervenire con un proprio provvedimento, ricalcando e adattando all’amministrazione regionale i contenuti della recente circolare dei ministri della Funzione pubblica e del lavoro, Renato Brunetta e Andrea Orlando, in merito alle linee guida in materia di lavoro agile nelle pubbliche amministrazioni”.
Gli impegni
L’assessore Zambuto e il capo di gabinetto Silvio Cuffaro hanno garantito che procederanno tempestivamente in questa direzione. “Da parte nostra – concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – non mancheranno confronto e collaborazione per ottenere il miglior risultato possibile a tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini. E vigileremo affinché vengano potenziate e rispettate tutte le condizioni di sicurezza necessarie”.
Nei giorni scorsi Cobas e Cisal
Già da giorni le varie organizzazioni hanno sollecitato il governo regionale in considerazione del notevole aumento di contagi. “Numerosi comuni sono in rosso o in arancione e il numero dei lavoratori positivi o posti in quarantena è elevatissimo in tutti i settori, compresi quelli nevralgici o collegati alla scuola – avevano evidenziato Giuseppe Badagliacca, Gianluca Colombino e Nicola Scaglione della Cisal -. Ci appelliamo al Governo Musumeci e ai sindaci di tutta l’Isola: è necessario ripristinare, almeno per gennaio e dove possibile, lo smart working nel pubblico e nel privato”. Dal suo canto il Cobas Codir aveva invece posto un problema di rotazione negli uffici con il rischio di arrivare a fine marzo senza avere garantito quei ricambi del personale in un periodo in cui l’aumento esponenziale dei contagi rischia di mettere in quarantena interi dipartimenti regionali. La sigla ha quindi posto un problema soprattutto per i lavoratori fragili: “Vanno collocati, da subito, in smart working a prescindere da qualsiasi percentuale”.
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