Primi timidi segni di ripartenza oggi, all’indomani delle festività pasquali, la città si risveglia con librerie e cartolerie aperte e negozi di abbigliamento per neonati.

Aperture previste dal Governo accolte nella maggior parte dei casi dai commercianti e chi ancora non l’ha fatto mette a punto  percorsi perchè tutto avvenga in regime di sicurezza. Ma a Palermo anche alcuni lavori nei cantieri sono ripartiti. Stiamo parlando di quelli di Piazza Politeama, via Emerico Amari,  per la realizzazione dell’anello ferroviario.

Insomma si cominciano a sbloccare i grandi appalti, tutti fermi per la diffusione del contagio da coronavirus, con circa tremila edili in cassa integrazione, come avevano denunciato una settimana i sindacati .

“Tutto il sistema delle costruzioni e dell’edilizia palermitana è già in affanno perché oltre a questo stop erano già tante le opere che non partivano e i cantieri strategici in difficoltà economica in un settore che ha bisogno di un rilancio con l’apertura di nuovi cantieri, cosa che purtroppo verrà meno per il coronavirus – aveva denunciato Piero Ceraulo – La Fillea Cgil rivolge un appello a tutte le istituzioni comunali e regionali affinché, una volta risolta l’epidemia, si intervenga per fare ripartire i cantieri. Se dopo aprile non saremo in grado di sostenere il rilancio reale del settore, il sistema costruzioni rischia il default. Per Palermo la ricetta è ripartire dal greenbuilding, dalla bio edilizia, dalla rigenerazione urbana, per riqualificare e riconvertire i centri abitati con una modalità di interventi che da tempo chiediamo e avviare il rilancio del settore attraverso risorse fresche e la spesa di quelle già stanziate per l’avvio di alcune opere strategiche”.