• Fondo della Regione per redigere i Piani di utilizzo del demanio marittimo
  • Sono soldi destinati ai comuni costieri siciliani
  • E’ arrivato il parere positivo della commissione Ambiente dell’Ars sui criteri di assegnazione

Arriva il parere positivo della commissione Ambiente dell’Ars ai criteri di assegnazione del fondo di 300 mila euro, voluto dal governo Musumeci per sostenere i Comuni costieri siciliani nel redigere il Piano di utilizzo del demanio marittimo (Pudm).

I criteri di ripartizione del Fondo

La quarta commissione del Parlamento regionale, presieduta da Giusi Savarino, ha approvato i criteri con cui il fondo, previsto da una norma della legge di Stabilità 2021, possa essere distribuito ai Comuni che presenteranno la richiesta: il 45%, pari a 135 mila euro, sarà ripartito in quota fissa fra tutti i richiedenti aventi diritto; il 50%, pari a 150 mila euro, sarà distribuito in misura proporzionale alla lunghezza del litorale costiero, rilevata su dato Istat, di competenza dei Comuni richiedenti e aventi diritto; il restante 5% (15 mila euro) è la quota riservata ai Comuni in dissesto finanziario, da ripartire in parti uguali fra i richiedenti che versano in tale condizione.

Uno strumento necessario

“È un’iniziativa – afferma l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro – che ci mette nelle condizione di aiutare concretamente, attraverso risorse adeguate, i Comuni che ad oggi non si sono dotati di questo importantissimo strumento di programmazione necessario alla crescita e allo sviluppo sostenibile delle nostre risorse costiere”.

Decreto già firmato dall’assessore Cordaro

L’assessore ha già firmato il decreto, adesso toccherà agli enti locali inoltrare la richiesta di finanziamento al dipartimento Ambiente della Regione Siciliana.

Demanio e turismo balneare, a giugno si è insediato il tavolo

Lo scorso 7 giugno si è insediato il nuovo tavolo permanente sui temi del demanio e del turismo balneare tra assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente e associazioni di settore. L’invito era partito a metà aprile dalle associazioni maggiormente rappresentative di lidi e imprese del turismo balneare, che, preoccupate dagli effetti della pandemia sulla stagione estiva, avevano consegnato un documento programmatico con i nodi fondamentali da affrontare.

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