A seguito della richiesta avanzata dalla Regione Siciliana per l’emergenza incendi, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha firmato ieri sera il Dpcm con la dichiarazione dello stato di mobilitazione nazionale del sistema di protezione civile. Lo fa sapere la Protezione civile.

Invio di volontari da tutta Italia

Il Dipartimento è dunque al lavoro per coordinare l’invio di volontari, delle organizzazioni nazionali e delle colonne mobili regionali, che opereranno a supporto delle attività di spegnimento dei roghi.

Questa mattina, informa ancora la Protezione civile, si è svolta una riunione di aggiornamento durante la quale è stata confermata la partenza per la Sicilia, nella giornata di oggi, di squadre provenienti da Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e dalle province autonome di Trento e Bolzano.

Con il raddoppio dei turni di servizio, sono adesso 806 i vigili del fuoco impegnati oggi in Sicilia per fronteggiare gli incendi boschivi e di vegetazione: 119 squadre in tutto che operano con 212 mezzi antincendio. Effettuati nelle ultime 12 ore – informa il Corpo – 232 interventi per incendi, 76 quelli in atto alle ore 11.

Domani il vertice straordinario voluto da Musumeci

Domani, lunedì 2 agosto, alle ore 12, al PalaRegione di Catania si terrà un vertice regionale di Protezione civile convocato dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. La  riunione è stata voluta dal governatore per fare il punto della situazione e coordinare ulteriori azioni conseguenti all’emergenza incendi in Sicilia.

Divampano anche le polemiche

Il capo della Protezione Civile Curcio ha ricordato al presidente della Regione Musumeci, dopo la sua richiesta al governo dello stato di mobilitazione, che “le responsabilità nell’ambito di ciò che si fa contro gli incendi boschivi sono chiare: le norme prevedono che la lotta attiva sia di competenza delle Regioni, e la lotta attiva non è solo spegnimento, ma anche sorveglianza, avvistamento”. “Allo Stato spetta il coordinamento del concorso aereo quando le Regioni non riescono con i propri mezzi a intervenire”, dice il Fabrizio Curcio.

Virzì (Inail): Misure di sicurezza inesistenti

“Gli incendi flagellano tutta la Sicilia anche a causa delle elevate temperature riproponendo una piaga sociale che colpisce inesorabilmente ogni estate l’isola, è un déjà vu che si manifesta ogni stagione in uno scenario apocalittico”. A dichiararlo è Filippo Virzì Componente del Comitato Consultivo Inail di Palermo settore Agricoltura.

“La Sicilia brucia in totale assenza di misure di sicurezza, della inesistente manutenzione del verde boschivo e della mai attuata Convenzione Regione Siciliana con i Vigili del Fuoco da mettere in campo a nostro avviso subito, condanniamo fermamente gli incendiari nei cui confronti chiediamo pene esemplari, si attui un serio piano di prevenzione”.

Di Caro (M5S Ars): “Per Musumeci la colpa è sempre degli altri”

“Come sempre avviene, quando c’è qualcosa che non va, è ahimè, in Sicilia questo accade troppo spesso, il presidente della Regione Musumeci chiama sempre in causa gli altri: il caldo anomalo, i piromani, perfino i cittadini che non hanno realizzato i viali tagliafuoco. Ma la Regione cosa ha fatto? Le sue responsabilità sono enormi, lo stesso capo della Protezione Civile, Curcio, gli ha ricordato che le norme prevedono che la lotta attiva agli incendi sia di competenza delle Regioni, e la lotta attiva non è solo spegnimento, ma anche sorveglianza, avvistamento. Ebbene, in questo ambito cosa ha fatto la Regione? Non stiamo parlando di eventi improvvisi e inattesi, qui la pianificazione è inesistente. A giugno ci hanno fatto vedere una macchina organizzativa che non c’è, con tanto di droni ed effetti speciali. Ma gli incendi, purtroppo, non si spengono con le chiacchiere”.

Musumeci: “Provo pena per sciacalli politici”

La replica di Musumeci non si è fatta attendere: «Roma ha subito accolto, com’è noto, la mia richiesta di stato di mobilitazione di Protezione civile per la calamità legata ai paurosi  incendi di questi giorni, che colpiscono la nostra Isola e altre regioni italiane. Ringrazio tanto il premier quanto l’ingegnere Fabrizio Curcio e un ideale abbraccio va alle donne e agli uomini impegnati in prima linea. Domattina terremo un vertice regionale per fare il punto della situazione. Sono giornate difficili, che ci vedono mobilitati su più fronti: fuochi, cenere vulcanica e pandemia. Ancora una dura prova, che affrontiamo con ferma determinazione. Provo invece tanta pena per i soliti sciacalli politici, usciti allo scoperto, come sanno fare nei momenti di difficoltà. Godono in questi giorni, come godevano nella fase acuta della pandemia, nella vana e cinica speranza di guadagnare briciole di consenso. Quanta tristezza!».

La Sicilia brucia

Secondo i vigili del fuoco, impegnati in 24 ore in 800 interventi in tutta Italia di cui 250 solo in Sicilia.  Polizzi Generosa, Monreale, Petralia Soprana, Scillato, Misilmeri sono alcune delle località dove si sta cercando di fermare il fronte del fuoco.

Nel capoluogo etneo solo ieri sono stati spenti alcuni focolai che erano ancora attivi nella fascia jonica, tra San Francesco la rena e Vaccarizzo dopo i roghi che ieri sera, in una città arsa dal caldo africano ed alimentate dal forte vento, hanno distrutto lo stabilimento balneare ‘Le capannine’ e costretto ad evacuare circa 200 persone via mare e a chiudere per qualche ora l’aeroporto di Fontanarossa.

Oggi bollino rosso per il caldo a Catania e Palermo.

 

Articoli correlati