Una quindicina di casse zincate lasciate all’aperto e al centro dello spiazzale dell’ex vivaio del cimitero dei Rotoli per terra e con le lastre di zinco aperte. Questo è quanto si è trovato ad osservare chi ha visitato l’area del camposanto intorno alle 13.30 di sabato 11 febbraio. Episodio che conferma, laddove ce ne fosse bisogno, le difficoltà vissute dalla struttura di lungomare Cristoforo Colombo. Un’emergenza che va avanti ormai da oltre tre anni e per la quale il Comune di Palermo ha chiesto ed ottenuto il commissariamento.

Bare a terra nell’ex vivaio

Rotoli, bare zincate lasciate all'aperto nell'ex vivaio

Una situazione difficile, quella del cimitero dei Rotoli, nella quale si contano circa 1150 salme in attesa di una degna sepoltura. Un numero enorme, con tempi di attesa anche di due anni, e che ha portato gli ex vertici del camposanto a destinare aree amministrative a deposito. Perfino la piccola cappella vicino all’ingresso principale è ormai stata assegnata a tale scopo. Non fa eccezione nemmeno l’area dell’ex vivaio, che si trova a pochi passi dagli uffici della Reset. Qui infatti i castelletti composti da ferri innocenti sono pieni in ogni ordine di posto.

C’è però una cosa che risalta subito all’attenzione: una quindicina di bare zincate lasciate a terra al centro della piazzetta. Uno scenario immortalato nella giornata di sabato e che lascia decisamente perplessi. Lo zinco, chiaramente, è un metallo resistente all’acqua, ma alcune casse presentano delle aperture nelle quali, anche a causa del maltempo dei giorni scorsi, è entrata dell’acqua piovana. Le bare infatti non sembrano avere una copertura adeguata che le protegga dalle intemperie. Episodi, purtroppo, non nuovi all’interno del cimitero dei Rotoli. Un fatto simile è avvenuto infatti a gennaio 2022 quando, a causa del vento, fu divelta parte della tettoia dell’ex vivaio. Fatto che lasciò molte bare alla mercee del maltempo. In quel caso, furono usati dei teloni di fortuna fino all’avvenuta riparazione della struttura, effettuata dopo diverse settimane.

Questa volta gli addetti hanno usato contromisure perfino più “artigianali”. Qualche pietra di grosse proporzioni per tenere il foglio di zinco non fissato, con l’aggiunta di qualche telo di plastica. Ma le tracce d’acqua sulle coperture sono abbastanza evidenti. Non se la passano meglio le bare presenti nelle tendostrutture della seconda entrata. Impianti le cui coperture sono logore, con lacerazioni evidenti sulle parti laterali.

Una indagine avviata dalla struttura commissariale

Appena arrivata al cimitero la struttura commissariale ha trovato l’incresciosa situazione e ha subito avviato una indagine interna. Sotto accusa da parte dei nuovi commissari del cimitero palermitano la gestione precedente. Sono stati acquisiti documenti e le carte sui materiali acquistati in questi ultimi mesi.

“Non si comprende – spiegano dalla nuova gestione commissariale – come mai non siano state realizzate delle rastrelliere per togliere le bare dall’asfalto e come mai non si sia pensato di acquistare lo stagno per sigillare le bare. Abbiamo acquisito tutta la documentazione e rappresenteremo agli inquirenti tutto quello che succede dentro il cimitero. Chiederemo conto alla Reset per quanto successo e a chi ha gestito il cimitero”. Un lavoro complesso con il quale si cerca di dare un nuovo volto al cimitero. “Abbiamo intenzione di cambiare molto all’interno del camposanto per azzerare le bare in deposito – aggiungono dalla nuova gestione – Stiamo lavorando per questo. Spero che se si possa lavorare veramente di dare i risultati sperati. Tante cose sono chiare e abbiamo iniziato a relazionare le anomalie riscontrate. Al momento di più non si può dire”.

Il Comune smentisce

Un paio d’ore dopo però arriva la smentita del Comune di Palermo. “Circolano sulla stampa quotidiana odierna notizie circa una presunta indagine interna disposta da una non meglio definita “gestione commissariale”; tale indagine riguarderebbe in particolare gli acquisti di materiali effettuati nei mesi scorsi per i cimiteri; si parla altresì di bare abbandonate e di tutta una serie di altre inesattezze che non si comprende da dove derivino”.

“Il Sindaco quale Commissario del Governo, l’Assessore ai Cimiteri e il Dirigente dell’Ufficio Autonomo Servizi Cimiteriali smentiscono dette notizie, soprattutto con riferimento alla presunta indagine che riguarderebbe Re.Set. Quest’ultima ha operato presso i cimiteri comunali a fronte di grandi difficoltà e continua a collaborare attivamente con l’A.C. per il superamento dell’emergenza cimiteriale”.

“La diffusione di notizie false non aiuta di certo a fare fronte alla grande mole di lavoro che l’Amministrazione si trova ad affrontare per porre termine ad una situazione emergenziale che certamente si sarebbe preferito non fosse mai esistita”.

Tombe pericolanti ed alberi abbattuti

Rotoli, tombe pericolanti parte alta

Il cimitero è antico e, ormai da tempo, necessita di manutenzione. Non solo sulle sue infrastrutture principali, come il forno crematorio o i depositi, ma anche sulle sepolture della parte alta, alcune delle quali ormai logore. Rientrano in questa casistica alcuni loculi della sezione 252 e 253, nei pressi proprio del forno crematorio. Qui i muretti di contenimento presentano diverse crepe, con delle reti di sicurezza di colore verde apposte proprio in corrispondenza delle tombe. Bare che, secondo quanto affermato dall’assessore Salvatore Orlando nell’ultima seduta di Consiglio Comunale dedicata all’emergenza cimiteri, dovrebbero essere spostate nei futuri loculi ipogei in fase di collocazione.

Un’incuria che riguarda però anche il patrimonio arboreo del camposanto di lungomare Cristoforo Colombo. Facendosi un giro per la struttura infatti, si possono rintracciare numerosi cartelli che segnalano il possibile pericolo di cadute di arbusti o di parte di essi. Crolli ad esempio avvenuti tra la fine di marzo e l’inizio di aprile. Fatto che comportò anche una chiusura temporanea del cimitero dei Rotoli. Problemi che continuano a verificarsi, come nel caso della sezione 219. Qui, infatti, un albero si è abbattuto al suolo, investendo alcune sepolture del campo d’inumazione attiguo.

I lavori al forno crematorio

Rotoli, lavori al forno crematorio

Capitolo a parte riguarda il forno crematorio. Una struttura che, il 17 marzo prossimo, raggiungerà il poco invidiabile traguardo di tre anni dall’ultima volta in cui ha funzionato. Struttura sulla quale la ditta incaricata dei lavori sta eseguendo le operazioni di revamping. Opere che rientrano in un più generale appalto che comprende anche il posizionamento dei loculi ipogei. Un accordo quadro da poco più di 770.000 euro, di cui circa 230.000 di oneri di sicurezza.

Intanto, va avanti il progetto del nuovo forno crematorio. Struttura che dovrebbe sorgere accanto a quella esistente e per la quale è stata completata la progettazione definitiva, come sottolineato dall’assessore Orlando nell’ultima seduta di Consiglio Comunale. “Il Rup ci ha garantito che ci verrà consegnato il progetto esecutivo entro fine febbraio. Avevamo impegnato 2,8 milioni di euro, ma servirà un milione in più per completare l’opera. Pensiamo di attingere ai fondi FAS destinati in precedenza al cimitero di Ciaculli sia per i progetti su santa Maria di Gesù, sia per il forno crematorio”.

L’ampliamento del cimitero, ipotesi ex Edil Pomice

Intanto, la struttura commissariale lavora per il reperimento di aree da destinare a future sepolture. Un’operazione che l’assessore Orlando ha definito come “necessaria per uscire dall’emergenza”. Sguardo che va ai terreni e alle zone limitrofe al cimitero dei Rotoli. Fra queste c’è l’area dell’ex Edil Pomice, nella borgata di Vergine Maria. Zona sulla quale, dicono i ben informati, pare sia stato già effettuato un sopralluogo. Nonostante la vicinanza al mare infatti, i poteri commissiali permettono delle deroghe e quindi lasciano maggiori margini di manovra.

Qualcuno, però, storce il naso. Fra questi il gruppo del M5S. “Ampliare il Cimitero significa eliminare la possibilità di realizzare la strada di collegamento fra via Vergine Maria e via Morici – sottolinea il capogruppo Antonino Randazzo -. Ciò precluderebbe la possibilità di sviluppo di una borgata che sogna di rilanciarsi con le pedonalizzazioni nel periodo estivo”. Idea alla quale i pentastellati contrappongono un progetto alternativo, con tanto di bretella di collegamento, area parcheggio e campo da calcio. Il problema però rimane. Bisogna reperire ulteriori sepolture per porre la parola fine ad un’emergenza sempre più infinita.

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