Anno che va, emergenze che rimangono. Si è appena concluso il 2022 e il 2023 già ricorda quelle che sono le priorità per Palermo. Di criticità ce ne sono tante, anche se alcune causano danni e sconcerto più di altre. Una situazione che chiama l’Amministrazione Comunale ad una missione difficile: risolvere quanto è rimasto in sospeso negli ultimi anni, in alcuni casi da decenni.

I conti del Comune

La partita più importante si gioca certamente sui conti del Comune di Palermo. Tutto o quasi dipende a cascata da questo. La ben nota condizione di sovraccreditamento di Palazzo delle Aquile ha causato accantonamenti massicci nel fondo crediti di dubbia esigibilità, causando un’emorragia di risorse che si è riversata a cascata su tutti gli altri organi dell’Amministrazione. Fatto che ha costretto l’ex governo della città ad avviare una procedura di riequilibrio, basata sui 180 milioni di euro attualmente destinati da Roma al capoluogo siciliano. Fondi insufficenti per quelli che sono gli obiettivi e le necessità di una città da oltre 600.000 abitanti.

Ma la partita è complessa e si gioca su tavoli difficili come quelli nazionali. Se Roma concedesse a Palermo più risorse, creerebbe in pratica un precedente. E di certo non si può pensare che una città come Palermo possa costituire l’eccezione che conferma la regola. E’ anche vero che i fondi attualmente a disposizione sono, come sopra già detto, insufficenti. Tutto è nelle mani delle capacità dialettica di Roberto Lagalla ma anche e soprattutto di Carolina Varchi. Il vicesindaco, nonchè deputato nazionale, rappresenta il collante fra l’Amministrazione attiva e il Governo Meloni. A lei l’incarico di fare da intermediario. Nel frattempo però, il riequilibrio incombe e, ad oggi, si dovrà votare con le condizioni sottiscritte dall’ex sindaco Leoluca Orlando.

L’emergenza al cimitero dei Rotoli

Subito dopo, rimane aperta l’emergenza al cimitero dei Rotoli. Un caos che perdura da oltre tre anni al camposanto di lungomare Cristoforo Colombo, nel quale sono presenti oltre 1200 salme in attesa di degna sepoltura. Da Roma, nell’ultima legge finanziaria, è arrivata la nomina di Roberto Lagalla nel ruolo di commissario straordinario. Incarico al quale è stato associato un patrimonio da due milioni di euro, da investire per risolvere le criticità, nonchè della possibilità di assumere fino a cinque tecnici esterni per potere avere un sostegno maggiore. Sul camposanto di lungomare Cristoforo Colombo i problemi però rimangono tanti. Al di là dei depositi pieni infatti, il forno crematorio rimane ancora ko. Criticità ancora presenti anche nella parte alta, dove le erbacce continuano ad invadere i campi d’inumazione. Intanto al cimitero dei Rotoli ci sarà un avvicendamento. Leonardo Cristofaro, direttore uscente, sarà sostituito nel ruolo da Sergio Marinaro.

Infrastrutture e le opere pubbliche incompiute

Altro capitolo riguarda inevitabilmente le infrastrutture e le grandi incompiute di Palermo. Di esempi se ne potrebbero fare a bizzeffe: raddoppio del ponte Corleone, ristrutturazione del ponte Oreto, interventi sul collettore fognario e quant’altro. Questione sulla quale sarà chiamato a spendersi l’assessore ai Lavori Pubblici Salvatore Orlando, che già in verità si è attivato attraverso la convenzione sottoscritta con il commissario Matteo Castiglioni. Documento nel quale rientrano i lavori di ristrutturazione sul ponte Corleone, avviati ad ottobre, l’avvio della progettazione sul raddoppio e sui lavori dello svincolo Perpignano, sul quale è arrivato recentemente il ritiro del bando comunale avviato nel 2018.

In merito al ponte Oreto, è notizia di qualche giorno fà l’avvio del bando di gara per l’accordo quadro sui lavori. Interventi che si svolgeranno in più fasi e per i quali vi sono destinati circa 4 milioni di euro provenienti dai fondi CIPE del 2009. Il resto dei lavori, che dovrebbero costare complessivamente sui 6,2 milioni di euro, si dovrà trovare in seguito in sede di bilancio di previsione 23-25, così come dichiarato in aula dallo stesso assessore Orlando. Quel che è certo è che lo sviluppo della città si gioca sulle grandi opere e, fino ad oggi, il capoluogo siciliano non ha certamente svettato in questo fondamentale.

Viabilità e traffico

Strettamente legato ai lavori pubblici e ai cantieri è il tema della viabilità. La nomina dei mobility manager, effettuata a settembre 2021 dall’ex sindaco Leoluca Orlando e voluta fortemente dall’ex assessore Giusto Catania, non ha sortito gli effetti sperati. Ad oggi le criticità sull’area del porto di Palermo, tanto per fare un esempio, rimangono le stesse e si palesano ogni qual volta si registrano code agli imbarcaderi. Fatto a cui si uniranno anche i futuri lavori al sottopasso di via Crispi in direzione di piazza della Pace. Interventi che saranno avviati una volta concluse le opere sulla carreggiata in direzione Cala. L’epopea vissuta con i lavori al canale Mortillaro e le limitazioni al ponte Corleone impongono però una riflesssione più complessiva. A Maurizio Carta l’arduo compito di gestire la questione. Ciò nell’ottica dei futuri lavori del tram e del rilanciato progetto della Pedemontana.

Rifiuti, differenziata e Bellolampo

Altro tema forte del 2023 sarà quello legato ai rifiuti, di competenza dell’assessore Andrea Mineo. I dati riguardanti Palermo parlano chiaro. Ad oggi, il capoluogo siciliano ha una percentuale di raccolta differenziata inferiore al 20%. Fatto, già di per se critico rispetto ai parametri europei, aggravato dalle ben note criticità dell’impianto di Bellolampo, finito nuovamente sotto l’occhio del ciclone dopo il parere negativo di Arpa sui conferimenti dai comuni della Provincia. Sul polo alle porte di Palermo si giocherà un’importante partita di potenziamento delle strutture. A cominciare però dalla tanto a lungo attesa settima vasca.

In tal senso, secondo quanto riferito dal presidente della Regione Renato Schifani, la prima tranche della settima vasca non sarà pronta prima di febbraio. Un problema anche alla luce dei continui accumuli che si verificano soprattutto in periferia e più volte segnalati dalle Circoscrizioni, nonostante l’impegno profuso dalle maestranze di Rap sul tema. Neanche il piano straordinario di spazzamento indetto dal Comune in compartecipazione con Reset ha esperito grossi effetti, così come riconosciuto dalla stesso primo cittadino. La partita sulle emergenze di Palermo è quindi aperta, con l’Amministrazione Lagalla chiamata a dare un nuovo impulso all’indirizzo del Comune di Palermo.

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