“Apprendiamo favorevolmente che tutti gli attori politici e istituzionali stiano valutando la gravità di un’impasse che noi denunciamo da subito dopo l’impugnativa da parte del governo – dichiara Mimma Calabrò, Segretario Generale Fisascat Cisl Sicilia.
“Non permetteremo che si chieda ai lavoratori di fare un salto nel buio. Impensabile procedere con una opzione di scelta fino a quando non giungerà un pronunciamento da parte della Consulta” – continua il Segretario – “Necessita un intervento normativo per evitare che questi lavoratori possano essere definitivamente beffati. Il rischio, infatti, è che se la norma fosse dichiarata incostituzionale i Pip si trovino senza nemmeno quella norma che legittima il loro stato attuale. Occorre che tutti le parti, ognuno per la propria competenza, vadano oltre le bandiere e gli ideologismi per portare avanti una strategia sinergica volta a salvaguardare circa 2600 lavoratori e le loro famiglie. Ad oggi – conclude la sindacalista – il 31 dicembre è la data che determinerà il loro futuro”.
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