Dalle terre strappate alla mafia nasce un luogo di aggregazione per i bambini e le famiglie, il “Giardino di Borgo Molara”. Ieri il taglio del nastro in occasione dell’evento conclusivo del progetto “Have a Party Park for You-Happy” sostenuto dal dipartimento per le Politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Si tratta di 5 metri quadrati di area verde attrezzata, con giostre, piattaforme, e tante attività per bambini e ragazzi.

Sogno che si realizza

Tanti i bambini che hanno vissuto il parco e partecipato alle attività organizzate dai volontari che con passione si dedicano proprio ai più piccoli, per guidarli alla scoperta della natura, tra piante e insetti esotici. “Un sogno che realizza – spiega Giuseppe Labita, presidente di ‘People Help the People’ –, un’area verde che viene restituita al territorio, un luogo in cui tutti i cittadini, piccoli e adulti, da oggi avranno la possibilità di trascorrere qualche ora all’aria aperta, riscoprendo il piacere di prendersi cura della natura e di sé stessi”.

Il riscatto anche della provincia

Di recente alla presenza del prefetto di Palermo Giuseppe Forlani e degli alunni dell’Istituto “Calderone”, si è tenuta la cerimonia d’inaugurazione del campo sportivo polivalente realizzato, su un bene confiscato alla mafia, con ingresso dalle vie Carlo Alberto e Panagulis a Torretta, nel palermitano. L’immobile, a seguito di un recente intervento di riqualificazione, è stato destinato a diventare un punto di aggregazione per i giovani che non avevano uno spazio pubblico per le attività sportive. E’ stata sottoscritta una convenzione con l’associazione onlus locale “Una goccia nell’Oceano”. “Il pieno utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata – ha sottolineò per l’occasione la commissione straordinaria del Comune di Torretta – è stato un obiettivo prioritario, in questi mesi di gestione del Comune di Torretta, anche per l’alto valore sociale e civile che assume la restituzione degli stessi beni alla collettività”.

A Cinisi lo “sfregio”

Lo scorso anno sempre in un bene confiscato fu danneggiata la vetrata d’ingresso della Casa dei Giovani a Cinisi, realizzata a due passi dall’abitazione di Peppino Impastato, il militante di Democrazia proletaria ucciso nel 1978 dalla mafia. Qualcuno ha distrutto i vetri del centro di aggregazione socio educativo artistico per i ragazzi del paese.

Articoli correlati