Strade e autostrade, ferrovie, dighe, reti di distribuzione idrica. Ammontano a oltre 1,2 miliardi di euro le risorse del FSC (Fondo sviluppo e coesione) 2021-2027 che saranno anticipate alla Regione Siciliana per finanziare opere infrastrutturali immediatamente cantierabili nell’Isola. Lo stanziamento comprende anche 311 milioni di risorse per il settore idrico, ottenuti dal governo regionale grazie a un grande lavoro di progettazione e coordinamento anche con gli enti locali.

La conferenza stampa

Il governatore Nello Musumeci, con gli assessori alle Infrastrutture Marco Falcone e all’Acqua e rifiuti Daniela Baglieri, questa mattina al PalaRegione di Catania ha fatto il punto sugli interventi approvati dal ministero del Sud e finanziati dal Fsc, così come recentemente deliberato dal Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile. Presenti anche i vertici del Consorzio per le autostrade siciliane: il presidente Ristuccia, i consiglieri Sterrantino e Guttadauria e il direttore generale Minaldi.

L’intervento di Musumeci

«Grazie all’azione sinergica fra il governo regionale e l’esecutivo nazionale – ha sottolineato il presidente Musumeci – abbiamo raggiunto un risultato importante. Abbiamo ripreso, portato a termine e ottenuto il finanziamento di progetti per opere strategiche fondamentali per il futuro della Sicilia. L’impegno ci ha premiato e ringrazio per la sensibilità dimostrata il ministro per il Sud, Mara Carfagna, perché questa terra ha bisogno di infrastrutture per avviare una stagione di crescita e di sviluppo.

Per quelle stradali avremo a disposizione oltre 493 milioni. Somme destinate principalmente alle autostrade gestite o realizzate dal nostro Cas, che ha adesso l’onere di portare l’arteria sino a Gela. Dopo essere arrivati a Ispica e presto a Modica, questo è un obiettivo importante per tutto il territorio, fondamentale anche per l’aeroporto di Comiso. Per le ferrovie è in elenco un solo grande investimento da 408 milioni sulla direttrice Catania-Palermo, opera prevista dalla legge Obiettivo di 22 anni fa e mai portata avanti: con noi si sta accelerando con decisione, d’intesa con Rfi. Nel settore idrico – aggiunge il governatore – interverremo sulle dighe: in 18 delle 25 esistenti non sono mai stati fatti i collaudi e perciò non vengono del tutto sfruttate. Procederemo a ripristinarne la capienza e il consolidamento. Altri interventi riguardano le reti di distribuzione. Infine, abbiamo avviato la gara per avere al nostro fianco una società di progettazione che possa ovviare alle carenze di organico del personale interno all’Amministrazione».

L’assessore Marco Falcone

«In favore del Cas – spiega l’assessore Falcone – abbiamo ottenuto il più importante finanziamento dell’ultimo decennio che ci consentirà di compiere i lavori, attesi da lungo tempo, per ammodernare e rendere più sicura la nostra rete autostradale. In questi quattro anni il governo Musumeci ha riavviato i cantieri dell’autostrada del Sud-Est, portando l’opera per la prima volta in provincia di Ragusa e oggi, dopo un impegno totalizzante sulla progettazione, otteniamo i fondi per realizzare il nuovo tratto fra Modica e Scicli. Di pari importanza le opere di riqualificazione e messa in sicurezza della tratta Giarre-Catania sulla A18, della tangenziale di Messina e delle nuove barriere sulla A20, così come il recupero e l’automatizzazione di tutti i caselli, da anni nel degrado, su A18 e A20 e la messa in sicurezza di ben tre gallerie fra cui quella di Taormina. La Regione – conclude l’assessore – ha avviato il riscatto infrastrutturale della Sicilia partendo dalla manutenzione dell’esistente e dalla costruzione di opere che tutti ormai davano per perdute».

L’assessore Daniela Baglieri

«Questo robusto finanziamento di 311 milioni per le opere idriche – afferma l’assessore Baglieri – è una prima tranche di somme che speriamo di incrementare con le altre fonti di finanziamento, per esempio con il Pnrr. Abbiamo previsto interventi su 17 dighe, tra le quali Sciaguana. Gli uffici regionali hanno lavorato con grande celerità per riuscire a rispettare le tempistiche e i requisiti richiesti dal ministero. Una quarantina di interventi riguarda le Ati e la progettazione è stata portata avanti in grande sinergia con i Comuni».

Le opere finanziate

Il complesso delle opere finanziate nei diversi settori consta di 88 interventi, di cui 67 interessano le reti idriche di adduzione (pozzi, dighe, serbatoi, acquedotti) e le strade (riqualificazione e messa in sicurezza strade), mentre 21 progetti riguardano infrastrutture viarie per il miglioramento e la messa in sicurezza delle vie di collegamento nell’intera regione. Di questi l’87 per cento sono pronte a partire subito e il restante 13 per cento, per un importo di 151 milioni di euro, sarà deliberato dal Cipess al completamento delle procedure informatiche, che comunque avverrà entro il mese di marzo.

L’elenco delle opere

Totale anticipazione risorse Fsc ottenuta dalla Regione Siciliana 1,2 miliardi di euro. Ecco l’elenco completo delle opere.

Investimenti sulla Rete autostradale siciliana (Cas) 452,9 milioni

  • Autostrada Siracusa-Gela – Costruzione nuovo lotto Modica-Scicli 350 milioni
  • A20 – Manutenzione straordinaria Tangenziale Messina 24,3 milioni
  • A18 – Riqualificazione fra Giarre e barriera Catania nord 23,9 milioni
  • A20 – Sicurezza e adeguamento gallerie Cicero e Calavà 16,8 milioni
  • A20 – Nuove barriere di sicurezza fra Milazzo e Falcone 12,7 milioni
  • A18 – Sicurezza e adeguamento galleria Taormina 9 milioni
  • Adeguamento caselli e casse automatiche su A18 e A20 6,9 milioni
  • A18 – Bonifica acustica in località Scaletta 6,1 milioni
  • A20 – Ricostruzione cavalcavia Spadafora 2,1 milioni

Investimenti sulla Rete ferroviaria di Sicilia 408 milioni

  • Velocizzazione linea Catania-Palermo – II macrofase

Investimenti nel settore idrico 311,6 milioni

  • Manutenzione e riqualificazione reti idriche, acquedotti, sorgenti, serbatoi nelle nove province siciliane 131,1 milioni
  • Manutenzione straordinaria e completamento dighe Sciaguana, Pietrarossa, Gibbesi, Olivo, Laghetto Gorgo, Rosamarina, San Giovanni, Nicoletti, Arancio, castello, Cimia, Futore, Rossella, invaso Madonna d.lle Grazie, infrastrutture Drar 149,1 milioni
  • Fondo per la progettazione di interventi prioritari 31,4 milioni

Investimenti sul recupero della viabilità interna di Sicilia 53,7 milioni

  • Costruzione nuovo collegamento Alcara Li Fusi – Ss 113 32,5 milioni
  • Realizzazione ponte sul torrente Pagliara fra Furci e Roccalumera 8,5 milioni
  • Ripristino e messa in sicurezza Itinerario Castel di Lucio-Gangi 7,7 milioni
  • Sp 55 di Mezzojuso – realizzazione II lotto funzionale 3,5 milioni
  • Sb 57 Ala Ardigna Corvo – manutenzione straordinaria 1,5 milioni

Cgil, Regione elude confronto coi sindacati

“Ancora una volta il governo regionale procede eludendo il confronto con le parti sociali, obbligandoci a chiedere ex post in primo luogo sulla base di quali criteri siano stati selezionati i progetti presentati al Cipess, inoltre perché si è ritenuto di escludere opere come le strade secondarie penalizzando ancora una volta le aree interne e perché si punti in maniera così consistente sulle manutenzioni, fondamentali ma in genere sostenute da altri canali di finanziamento, piuttosto che sulle opere infrastrutturali”. Lo dicono il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino e Angela Biondi, segretaria regionale Cgil, a proposito della programmazione di opere per 1,2 miliardi a valere del Fondo per lo sviluppo e la coesione presentato oggi dal Presidente della regione.

“A parte qualche opera strategica- aggiungono – ci sembra dunque più un’operazione di maquillage. Va inoltre notato lo squilibrio territoriale nella ripartizione degli interventi e delle risorse.”

Mannino e Biondi sottolineano la “necessità che le risorse di cui la Sicilia può disporre siano utilizzate al meglio, secondo una logica coordinata degli interventi delle varie programmazioni, non ultimo il Pnrr. Ci dica dunque il governo regionale- concludono- come questa programmazione si intreccia con le altre. Passare dallo stallo all’intervento presuppone che dietro ci sia una logica di sviluppo che sembra ad oggi mancare”.