Saranno nel complesso duecento e non i quattrocento di cui si è parlato nelle scorse settimane gli stagisti che la Regione siciliana assumerà. Non tutti subito, però, anche perchè dopo la smentita del governatore che aveva parlato solo di qualche decina non si può procedere con grandi numeri.

Saranno un centinaio quelli da introdurre immediatamente nella macchina amministrativa regionale selezionando figure precise di laureati in materie tecniche con competenze necessarie all’amministrazione ormai a corto di dirigenti.

Il piano, come si legge sul Giornale di Sicilia in edicola, è emerso dall’incontro tra l’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla e i rettori delle università siciliane che hanno raggiunto un accordo in materia

Gli stage dovrebbero essere destinati a laureati in ingegneria, economia e commercio, giurisprudenza, architettura e geologia. Il compenso di cui si è parlato sarebbe simile a quello delle borse di dottorato di ricerca: circa 20 mila euro l’anno esentasse. I contratti saranno da 18 mesi e la Regione prevede due grandi step. Subito i primi cento e alla fine dei contratti, appunto fra 18 mesi, altri cento per un totale di 200 in tre anni.

Ma la convenzione potrebbe essere rinnovata e dunque, nell’arco dei 4 anni o poco più rimanenti di governo Musumeci. si potrebbe arrivare a 300 o forse anche ai 400 cacolati nelle scorse settimane dai sindacati

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