Non si sono fatte attendere le reazioni del mondo politico alla notizia del ritiro di Francesco Cascio dalla corsa a sindaco di Palermo e della convergenza del centrodestra sulla candidatura di Roberto Lagalla. Reazioni al vetriolo arrivate soprattutto da esponenti politici che non gravitano nell’area del centrodestra.

Ferrandelli: “Patto delle poltrone, perderanno lo stesso”

Tra queste c’è la reazione del candidato a sindaco Fabrizio Ferrandelli, esponente di +Europa, che in una nota scrive: “Dopo mesi di pantomime degne della peggiore commedia all’italiana, il centrodestra si compatta – apparentemente e con molti mal di pancia – sul patto delle poltrone. Per ora tutti gli attori di questa penosa vicenda hanno perso la dignità, alle urne perderanno le elezioni. Palermo merita schiena dritta, scelte chiare e testa alta. Basta compromessi e spartizioni di potere sulla pelle dei cittadini”.

Barbagallo: “Accordo di carta”

L’accordo nel centrodestra per esprimere un unico candidato a sindaco di Palermo suscita anche il commento di Anthony Barbagallo, segretario regionale del Pd Sicilia. Barbagallo dichiara: “Niente paura, la ritrovata unità del Centrodestra a Palermo è basata su un accordo di carta. Assistiamo, infatti, all’ennesimo dietrofront del Centrodestra a Palermo che si ricompatta attorno alla stessa disastrosa maggioranza di cartone che sostiene Musumeci all’Ars. Insomma si scrive Lagalla ma è un candidato sindaco targato Musumeci, che ha messo il sigillo all’accordo durante l’incontro che si è svolto all’Ars, nelle stanze del governo, mentre il Parlamento si occupava della Finanziaria. Il disastro alla Regione è chiaro ed evidente a tutti. E Palermo è la vittima sacrificale del Centrodestra, messa in mano agli stessi protagonisti del passato che ritorna”
“Di fronte a questo indecoroso show noi diciamo che c’è un cuore che batte sul fronte opposto, il nostro. E una Sicilia – aggiunge Barbagallo – che la pensa diversamente e vuole cambiare pagina con un progetto che si misurerà anche a partire dalle grandi città siciliane al voto con la proposta di Franco Miceli candidato sindaco a Palermo e Franco Di Domenico a Messina”.

Catania: “Vittoria di Dell’Utri e Cuffaro”

Sull’accordo interviene anche Giusto Catania, attuale assessore comunale ed esponente di Sinistra Civica Ecologista. Sui social ha pubblicato un fotomontaggio che vede Marcello Dell’Utri e Totò Cuffaro manovrare Lagalla come fosse un burattino. L’immagine è accompagnata da un eloquente post: “La destra si compatta su Lagalla come candidato unico: peccato che questa sia la vittoria di Dell’Utri e Cuffaro. Sono segnali inquietanti, è evidente che Lagalla rappresenti la foglia di fico di un quadro politico determinato da due dei più noti condannati per mafia della scena politica italiana. Adesso la situazione è tristemente chiara e c’è un motivo ulteriore per impedire un catastrofico ritorno al passato, un ritorno al momento più buio della storia di Palermo”.

L’appello di Carmelo Miceli al centrosinistra

“Mi rivolgo al mio partito e ai partiti che hanno deciso di scommettere su Franco Miceli: ma davvero si continua a pensare che a Palermo si possano vincere le elezioni puntando sulle divisioni del centrodestra senza pensare ai moderati di centro e agli autonomisti?”. È il commento di Carmelo Miceli, deputato del Pd e candidato al consiglio comunale di Palermo, che con un lungo post su Facebook critica la linea fino ad ora scelta dalla coalizione di centrosinistra e chiede a tutti di rivedere le proprie posizioni.
“In una città come Palermo e in un’Isola come la Sicilia, davvero qualcuno crede che sia politicamente vincente continuare ad escludere categoricamente qualsiasi forma di dialogo e alleanza con Azione, +Europa, Italia Viva e con gli esponenti cattolici?. Solo uno stolto può pensare che queste amministrative non avranno una ricaduta e influenza decisiva sulle regionali siciliane di ottobre e che le regionali, a loro volta, non saranno il traino delle politiche di marzo 2023. Possibile che non si possano creare le condizioni per unire tutti coloro che non vogliono andare con la Lega di Salvini e il partito della Meloni?”.

E poi lancia un appello: “Lo dico ancora una volta, e stavolta lo chiedo al mio segretario regionale, lo chiedo allo stesso Franco Miceli: non consegnamo Palermo, la Sicilia e l’Italia alla destra. Mancano 15 giorni alla presentazione delle liste. Proviamo a cambiare schema, cambiamo linea e, se serve, mettiamo tutto in discussione. Ma non rimaniamo fermi ad aspettare che il tutto lo decidano ad un tavolo al quale noi non siamo presenti. E alle anime nobili che hanno impedito alla coalizione di crescere oltre lo schema attuale dico: siate coerenti con quello che dite, e se davvero ci credete metteteci tutti la faccia candidandovi in lista”.

Dalì replica a Ferrandelli: “Vediamo la tua faccia da quindici anni”

“Ferrandelli sostiene che da 30 anni vediamo sempre le stesse facce. Anche la sua, da una ventina d’anni”, commenta Eusebio Dalì, dirigente di Forza Italia e fondatore del laboratorio politico #palermomeritadipiu. “Gli auguro una buona campagna elettorale – continua Dalì – un ticket con chi, appena 5 anni fa, se n’è date di santa ragione. Caro Fabrizio, chi non ha peccato scagli la prima pietra”.

M5S: “Lagalla non ingannerà elettori. È un politico di razza, altro che civismo”

Dopo settimane di farsa, il centrodestra ha scelto Il candidato sindaco di Palermo, un politico di razza che vorrebbero presentare come civico, già assessore di Musumeci, ‘benedetto’ da Marcello Dell’Utri fondatore di Forza Italia, nonché condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, e abbracciato e sostenuto da Totó Cuffaro, già condannato a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato alla mafia. Un’ammucchiata politica che mette dentro pure la Lega di Salvini, diventata magicamente Prima L’Italia, e che certamente non ingannerà i cittadini nascondendosi dietro un nuovo nome e il falso civismo di Lagalla. Confidiamo nella memoria e nella voglia di guardare al futuro dei nostri concittadini per il bene della nostra città”. Lo dichiarano i parlamentari del Movimento 5 Stelle di Palermo.

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