La Regione Siciliana corre ai ripari dopo la figuraccia rimediata dal sui 31 progetti idrici da finanziare col PNRR, clamorosamente bocciati e poi in parte recuperati. Adesso per non perdere il treno del Recovery Plan arriva l’ok all’assunzione di 300 nuovi tecnici. E, per aggirare il blocco delle assunzioni, si faranno contratti a tempo determinato di 3 anni, grazie a 42 milioni di euro del Fondo di sviluppo e coesione. Lo anticipa oggi il quotidiano Repubblica Palermo.

Uffici sguarniti, serve personale

Prepensionamenti e blocco delle assunzioni hanno sguarnito gli uffici regionali, “impreparati” a raccogliere la sfida del PNRR. La Regione allora ha mandato le carte al Ministero dell’Economia per il via all’Avviso pubblico per le figure tecniche, con professionisti chiamati a supportare l’attività di progettazione.

I posti a bando

Ecco la squadra necessaria: «32 esperti nel settore economico-finanziario (di cui 20 alla Regione e 12 nei Comuni); 5 professionisti di pianificazione e gestione (tutti per la Regione); 48 esperti nel settore amministrativo (di cui 18 nei Comuni) e 215 tecnici (di cui 75 alla Regione e 140 nei Comuni). Si tratta di una iniezione di competenze necessaria – scrive il quotidiano – anche alla luce di una macchina amministrativa ridotta ormai al lumicino, costretta ad accorpare gli uffici per garantire a tutti un dirigente, anche laddove si tratta, ad esempio, di più sedi periferiche dei Centri per l’impiego».

Personale vecchio

Tra prepensionamenti e blocco delle nuove assunzioni, «troppi uffici si trovavano senza dirigente, con poco personale o scarsa organizzazione. Una struttura vecchia e stanca, dove il personale under 40 è appena l’1% dei lavoratori, mentre 9 funzionari su 10 hanno più di 51 anni (il 68% tra 51 e 60 anni e il 22% al di sopra dei 60)», riporta Repubblica. Tra il 2015 e il 2020, circa mille funzionari sono andati in pensione, più 623 dirigenti.

Grasso: “Sblocco assunzioni nella PA è la mia norma”

L’ex assessora Bernardette Grasso (deputata regionale di Forza Italia) rivendica di essere la prima firmataria della norma sostenuta dal presidente della commissione bilancio, Riccardo Savona e da altri gruppi parlamentari: “Ho appreso con soddisfazione che ieri la Giunta Musumeci con delibera ha dato esecuzione alla norma che porta la mia firma – essendone stata ideatrice – e che ho fortemente voluto in Finanziaria, circa l’individuazione di una task force di 300 professionisti a supporto di Regione e soprattutto Comuni. Ci voleva la strigliata del Governo nazionale affinché si accelerasse la procedura”.

“Mi auguro a questo punto che non si perda ulteriore tempo. Ecco perché spero che, essendo da adesso in poi solo atti gestionali, il Dipartimento regionale alla funzione pubblica – sulla scorta del suo omonimo nazionale – utilizzi gli stessi strumenti del Formez, ovvero un portale al quale possono accedere e candidarsi tutti i professionisti, senza concorsoni o farraginosa burocrazia. C’è urgenza di procedure semplici, snelle e trasparenti. Questo è quello che mi aspetto. Questo è ciò di cui i Comuni hanno bisogno. Sono felice di essere stata ancora una volta al fianco delle amministrazioni comunali, comprendendone i bisogni. Vigileremo sulla celerità delle procedure e sulle convenzioni con i Comuni”.

“Mi dispiace sono per un dato – conclude la Parlamentare. La mia norma prevedeva anche l’assunzione di dirigenti che avrebbero consentito agli uffici tecnici degli Enti Locali di firmare atti. Purtroppo in Aula il testo ha subito cambiamenti, riducendo le figure richieste a quelle di funzionari. Certamente servono anche loro nell’ottica di una rigenerazione amministrativa, ma servono anche i dirigenti con potere di firma, che si facciano carico delle responsabilità per non perdere il treno per l’Europa. Possiamo ancora recuperare. Proporrò all’Ars una correzione alla norma su tale versante”.

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