Secondo i sindacati “sembrerebbe che le norme sul personale non siano state poste in votazione per mancanza di copertura finanziaria”. Lo dicono in una nota congiunta Cgil Fp, Cisl Fp, Cobas Codir, Sadirs, Siad-Csa, Ugl Aut e Uil Fpl, facendo riferimento ai lavori dell’Ars per l’approvazione del collegato alla finanziaria.

Le sigle parlano di “fatto gravissimo: si tratta delle risorse necessarie per la riclassificazione e le progressioni verticali del personale. Ogni promessa del governo ad oggi è stata disattesa”.

Mobilitazione generale del personale regionale

Proclamata la mobilitazione generale del personale regionale. “Ad oggi – aggiunge la nota dei segretari regionali dei sindacati – è prevalso il senso di responsabilità di sindacati e lavoratori, ma adesso è arrivato il momento di dire basta. Per tale motivo sono state annunciate una serie di iniziative a partire da un’assemblea unitaria di protesta di tutti i quadri sindacali, da tenersi entro la prima decade di luglio, per programmare e concordare tutte le iniziative da mettere in campo in sede territoriale con tutti i lavoratori”.

Regione a rischio paralisi, personale dimezzato

Rispetto a 10 anni fa il numero di dipendenti regionali dimezzato, addirittura di dirigenti ne rimarranno solo 1 su 5. In Sicilia è scattato il campanello d’allarme.

Perché da un lato c’è il sostanziale blocco delle assunzioni per altri 9 anni previsto dall’accordo Stato-Regione, siglato dal precedente governo Musumeci. Dall’altro lato il progressivo pensionamento del personale regionale che si è drasticamente ridotto negli ultimi 10 anni. Questo ha portato ad uno svuotamento soprattutto delle qualifiche di funzionario e istruttore indispensabili per l’istruttoria e la definizione di tutti i procedimenti amministrativi.

A fine maggio, infatti, il Cobas Codir diffuse un report. Nel caso dei dirigenti regionali la diminuzione degli addetti è, addirittura, del 70% e raggiunge il 100% nel caso dei dirigenti di I e II fascia. Questo non consentirebbe, “ipso iure”, nomine legittime dei dirigenti generali tanto che più volte la magistratura è già dovuta intervenuta censurando la Regione. Adesso il Cobas/Codir, partendo dai pubblici dati sul personale, parla di situazione grave. Questo sulla base della previsione dei pensionamenti per vecchiaia a 67 anni, non tenendo neanche conto delle fuoriuscite anticipate per l’anzianità di servizio raggiunta ricongiungendo altri servizi o riscattando il diploma di laurea (41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini). E’ un quadro preoccupante quello disegnato dal maggiore sindacato dei dipendenti regionali, che lancia oggi l’allarme sul rischio di default organizzativo negli uffici siciliani.

L’organizzazione dei lavoratori regionali diffonde il report sul personale a ridosso della convocazione dei sindacati di oggi a mezzogiorno. Chiamati a raccolta dall’assessore alla Funzione pubblica, Andrea Messina, cosa che ha sospeso la manifestazione di protesta sotto Palazzo d’Orleans del 24 maggio scorso. E il sindacato va oltre la denuncia e fa anche una concreta proposta al governo Schifani. Iniziare un’operazione “verità” sul personale della Regione Siciliana che consenta la reingegnerizzazione delle categorie e un nuovo modello organizzativo al passo con i tempi. Tenendo conto dell’era del digitale e con l’intelligenza artificiale che rivoluzionerà ulteriormente il lavoro burocratico.