Intervenuto a Catania alle “Giornate dell’energia”, il governatore siciliano Nello Musumeci ha preso di mira i dipendenti regionali, che definisce “improduttivi. L’80% di loro si gratta la pancia dalla mattina alla sera”.

“Ma non ditelo ai sindacati – ha aggiunto – Ora vogliono stare ancora a casa per fare il ‘lavoro agile’. Ma se non lavorate in ufficio, come pensate di essere controllati a casa?”.

Per adesso il tema del lavoro dei dipendenti regionali e sopratutto il rientro dallo smart working e le sue modalità sono al centro di un braccio di ferro tra Regione e Sindacati.

Sindacati sul piede di guerra sulle proposte fatte dall’Aran che colgono l’occasione per ritornare alla carica su riforma dell’ordinamento professionale, liquidazione salari accessori, riclassificazione e stabilizzazione personale e tutte le problematiche irrisolte.

“La proposta presentata dall’Aran è irricevibile, ora il governo regionale deve cambiare passo”. Lo ha scritto nei giorni scorsi in una nota il sindacato dei regionali Sadirs

“La semplificazione e la riforma dell’ordinamento professionale devono diventare la priorità del governo – scrive il sindacato – le direttive inviate all’Aran hanno prodotto una proposta irricevibile, lontana da una reale e moderna visione dell’azione amministrativa, dei procedimenti amministrativi, e delle mansioni svolte dai dipendenti. Non basta affermare che si deve rientrare dallo smart working, altra occasione perduta, per recuperare produttività, altra affermazione pro stampa, smentita dai risultati raggiunti, senza affrontare radicalmente la riforma dell’amministrazione e dell’ordinamento professionale”.

Il Sadirs ribadisce quindi la necessità di procedere con la riforma dell’ordinamento professionale che dia risposte all’esigenza di ammodernamento dell’amministrazione con la riclassificazione e riqualificazione di tutto il personale regionale, anche alla luce dei pensionamenti che determineranno un ulteriore svuotamento degli uffici”.
E ancora, “ definizione di una complessiva azione politico amministrativa che determini temporalmente una precedenza alle procedure interne di riclassificazione rispetto ai nuovi concorsi e alle stabilizzazioni” e “avvio delle procedure del rinnovo contrattuale 2019/2021, con l’erogazione immediata della vacanza contrattuale”.

Infine la definizione immediata “delle procedure per la liquidazione delle risorse del salario accessorio dovuto ai dipendenti” e di un “piano di messa in sicurezza di tutti gli uffici regionali e soprattutto un piano straordinario di pulizie”. Quindi un “confronto su smart working, distanziamento, dispositivi di sicurezza e rientro al lavoro dei dipendenti”.

“I ritardi dell’Amministrazione regionale e le forzature dell’Aran Sicilia sono inaccettabili: sulla riqualificazione del personale regionale non accetteremo compromessi al ribasso, né scorciatoie che mortifichino i dipendenti a scapito
peraltro dei servizi offerti ai cittadin”.

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