Nello Musumeci insiste e rilancia la sua ricandidatura a presidente della Regione, spazzando via le voci su un possibile accordo che lo vedrebbe anche fare un passo indietro magari per uno scranno a palazzo Madama il prossimo anno. Ieri in una trasmissione sulla Rai è tornato a ribadire la sua ferma intenzione di volersi ripresentare da candidato alla presidente della Regione: “Non c’è una sola Regione in Italia il cui il presidente uscente non sia stato ricandidato – ha detto Musumeci -, non vedo perché la Sicilia dovrebbe essere un’eccezione”.

La Meloni in Sicilia

Intanto la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, primo sponsor da tempo di Musumeci, oggi sarà in Sicilia: a mezzogiorno a Messina a sostegno della candidatura a sindaco di Maurizio Croce e alle 17 a Palermo per sostenere il candidato Roberto Lagalla. Lei è stata il primo sponsor dell’uscente presidente siciliano e lo continua a ribadire. Lo farà anche nei comizi a cui presenzierà oggi anche perché l’impressione è che si è già proiettati alla sfida autunnale per le regionali.

L’appello al buonsenso

Musumeci dal suo canto continua ancora a parlare di buonsenso a cui fa continuamente appello. Resta convinto, almeno davanti ai microfoni, che alla fine tutti gli alleati, anche quelli più restii come Forza Italia e Lega, possano rientrare. Una cosa è certa: queste comunali a Messina e Palermo avranno un importante riflesso nella scelta del candidato alla presidenza della Regione. Se Fratelli d’Italia dovesse fare con le sue liste l’exploit allora gli alleati in qualche modo dovranno tenerne conto. In caso contrario…

Il gradimento dei siciliani

Un sondaggio YouTrend, condotto tra il 23 e il 27 maggio scorsi sulla popolazione maggiorenne siciliana (813 casi), mostra un lieve vantaggio, se si votasse oggi per le elezioni regionali, di un candidato generico del centrosinistra alleato col Movimento 5 Stelle (37,5%) su un candidato generico del centrodestra (36,0%). Tuttavia, se il candidato di centrodestra fosse il presidente uscente Nello Musumeci, quest’ultimo vincerebbe sia contro un candidato generico dell’asse giallo-rosso (40,7% vs 34,0%), sia contro i tre potenziali candidati di tale asse: il presidente uscente sarebbe infatti davanti sia a Cancelleri (45,8% vs 26,8%) che a Fava (43,3% vs 32,0%) che a Caterina Chinnici (39,7% vs 35,5%, e in questo scenario il vantaggio di Musumeci non verrebbe nemmeno scalfito se la Lega si sfilasse dalla coalizione del presidente uscente per sostenere De Luca).

Musumeci è percepito dai siciliani come più competente – ma al contempo più dipendente dai partiti- di Caterina Chinnici. Più in generale, tra Musumeci e Chinnici il 37% dei siciliani preferisce il presidente uscente, il 32% l’europarlamentare del PD e il 24% nessuno dei due (il rimanente 7% non sa o non risponde).

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