Ne dovrebbe conseguire una diminuzione dei centri spoke, ovvero quelli di primo intervento e livello che, invece aumentano a loro volta salendo a 18 dai precedenti 15. Ci sono gli ospedali di Giarre-Acireale, Gela, Caltagirone, Ragusa, Vittoria- Comiso, Siracusa ed Avola- Noto, gli ospedali riuniti di Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo, il Sirina di Taormina e il Papardo di Messina, l’ospedale San Giovanni Di Dio di Agrigento, gli ospedali riuniti Sciacca- Ribera, il Vittorio Emanuele di Gela e l’Umberto I di Enna, l’ospedale Buccheri La Ferla  e l’Ingrassia di Palermo, il Sant’Antonio Abate di Trapani e l’ospedale di Marsala e il Giglio di Cefalù che, in questo modo, non sarà più ridimensionato

Quella presentata da Gucciardi non è una rete completa, manca ancora l’assegnazione dei posti letto per provincia e per struttura ma c’è un’altra ‘invenzione’: scompaiono gli “ospedali di comunità” e nascono le strutture in zone “ad alto rischio ambientale”.

“La nuova rete nasce dall’esigenza di rendere uguale il diritto alla salute per tutti i cittadini che potranno essere curati nei reparti attrezzati per la patologia che li ha colpiti. In particolare, la rete è strutturata in maniera tale da garantire le migliori risposte in termini di tempo e di qualità dell’assistenza per le patologie di elevato impatto sociale quali infarto, ictus, emorragie gastrointestinali nonché per i gravi traumatismi”.

Il piano prevede il potenziamento del sistema della rete delle terapie intensive e delle anestesie che devono essere messe in rete fra loro. “Nel disegno della rete – dkice il documento dell’assessorato – si è tenuto conto delle peculiarità del territorio regionale in quanto la Regione Siciliana presenta criticità strutturali connesse al territorio (Isole, aree Montane, aree interne) e criticità che vedono la rete viaria e ferroviaria gravate da una condizione che non può essere misconosciuta essendo assunta alle cronache di recente più volte. Di questa criticità soffrono particolarmente le aree interne pedemontane della provincia di Catania (Etna), provincia di Messina (Nebrodi), della provincia di Palermo (Madonie) e di Enna e Caltanissetta”.

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