• Allerta ondate di calore nelle tre grandi città dell’isola, per il 29 giugno allerta arancione
  • A Catania bollino rosso è previsto per il 30 giugno quando le temperature massime percepite arriveranno a 38 gradi
  • Rischio incendi elevato nel Palermitano e nel Trapanese, ma allerta arancione nel resto della regione

Non si attenuano le ondate di calore in Sicilia. L’allerta rimane arancione per la giornata del 29 giugno a Palermo, Catania e Messina ma già dal giorno successivo nel capoluogo etneo il livello di attenzione salirà a rosso.

Lo dice il bollettino numero 127 della protezione civile regionale sulle ondate di calore e rischi incendi valido dalle 00 del 29 giugno per le 24 ore successive.

Palermo, Catania e Messina sotto assedio

Particolare attenzione nelle tre grandi città dell’isola: Palermo, Catania e Messina. Nel capoluogo di regione per la giornata del 29 giugno è prevista allerta arancione con temperature massime percepite di 37 gradi mentre per il 30 giugno l’allarme scende a giallo con 35 gradi percepiti.
Bollino arancione a Catania per il 29 giugno con 37 gradi di massima percepite, allerta che sale a rossa per il 30 giugno quando i gradi percepiti saranno 38.

Due giornate di bollino arancione per Messina con 37 gradi di temperatura massima percepita sia per il 29 che per il 30 giugno.

Rischio incendi

Il bollettino della protezione civile regionale mostra anche il rischio incendi. A Palermo e Trapani viene segnalata alta la pericolosità e l’allerta sale al massimo livello. Nelle altre province dell’isola la pericolosità è media e l’allerta è arancione.

La striscia di incendi nel Siracusano

Da settimane, nel Siracusano si verificano numerosi incendi che hanno soprattutto colpito la zona sud, tra Avola e Noto, e quella montana. Nei giorni scorsi, un vasto fronte ha polverizzato una fetta della Valle dell’Anapo, una delle aree naturalistiche più importanti della Sicilia. Il Mai, movimento anti incendio ibleo, ha inviato una lettera al Capo dello Stato per chiedere l’invio dell’Esercito.

La Riserva di Cava Grande

E fu proprio un incendio a causare la chiusura della riserva di Cava Grande del Cassibile. “La Riserva, come lei ben sa, è chiusa da 6 anni, a causa – si legge nella lettera dell’associazione Acquanuvena – di un incendio che interessò la zona centrale, precisamente l’area che è più conosciuta e frequentata, quella chiamata dei Laghetti. Oggi è ancora chiusa in attesa che vengano realizzate le opere di messa in sicurezza del sentiero che serve per la fruizione di quell’area. In questi anni, però, il grave problema degli incendi periodici non è stato risolto, in mancanza di un serio programma di prevenzione e controllo del fenomeno”.

Presidio dei vigili a Favignana

Da oggi, l’isola di Favignana avrà un presidio dei vigili del fuoco e la disponibilità, per tutto l’anno, dei mezzi antincendio. Ad annunciarlo è una nota dello staff del sindaco Francesco Forgione, che dichiara: “Finalmente torneremo ad avere un presidio estivo dei vigili del fuoco. Abbiamo sottoscritto un’apposita convenzione con il presidente della Regione, Nello Musumeci, il Comando nazionale dei vigili del fuoco, il prefetto di Trapani Filippina Cocuzza, il direttore regionale reggente dei vigili del fuoco della Sicilia Gaetano Vallefuoco e il comandante del Corpo forestale regionale Giovanni Salerno”.

L’onere finanziario, a differenza di quanto accaduto in passato, sarà a carico della Regione, mentre il Comune provvederà a mettere a disposizione un edificio per ospitare la squadra dei vigili del fuoco, i relativi mezzi e le attrezzature antincendio. Il presidio sarà operativo ogni giorno con tre unità di personale. “La legge, purtroppo – conclude il sindaco – impedisce di avere una caserma permanente prevista solo per i territori interessati da numeri molto maggiori di interventi annui di quelli che, per fortuna, si registrano nelle nostre isole. Fortunatamente avremo, però, la disponibilità tutto l’anno dei mezzi antincendio forniti dal Dipartimento nazionale dei vigili del fuoco che si aggiungeranno a quelli della nostra Protezione civile e saranno utilizzati a chiamata da volontari formati, in questi mesi, dal comando provinciale dei vigili del fuoco”.