La dove gli uomini falliscono le donne riescono.
Sembra una banalità, qualcosa che si usa dire di tanto in tanto solo per rimediare con le parole ai torti di tante donne che ogni giorno subiscono lo strapotere degli uomini in tutti gli ambiti ed in tutti i settori ma oggi più che mai è un’affermazione vera se guardiano e proviamo a raccontare la storia dell’androsbasket Palermo e la mettiamo in raffronto con le tristi vicende del Palermo calcio sprofondato miseramente, e senza onore, in serie C.
Una storia al Femminile
L’AndrosBasket Palermo del Presidente Prof. Adolfo Allegra e dell’allenatore Santino Coppa ce l’ha fatta. Ha ottenuto la promozione in serie A1 al primo tentativo. Sarebbe dovuta essere una stagione di transizione, di avvicinamento verso questo risultato ambizioso e invece l’esperienza del coach mista all’organizzazione imposta da Adolfo Allegra ed alla tenacia e determinazione di tutte le donne coinvolte nel progetto ha portato Palermo in serie A1.
Un risultato che mancava al basket palermitano da circa 30 anni proprio quando l’allora Verga Palermo aveva come capitano la prima delle donne che hanno costruito questo successo. Parliamo di Simona Chines, vicepresidente del club e assoluto motore ed anima di una squadra che tra alti e bassi ha saputo, in questi anni, tenere viva la fiaccola dello sport femminile in una città senza impianti e senza sponsor come Palermo e che oggi si gode la concretizzazione di un sogno, di qualcosa che sarebbe sembrato impossibile nonostante i sacrifici, anche economici e la determinazione spesi in questi anni per fare sport in città.
È la Chines infatti che ha convinto, un paio d’anni fa, il Prof. Adolfo Allegra a prendere in mano il timone della società. Serviva una organizzazione seria e professionale e programmazione finanziaria dopo circa 10 anni di gestione familiare di un club che diversamente non avrebbe potuto raggiungere il risultato maturato in queste ultime ore.
Adolfo Allegra ha risposto presente e dopo qualche mese di ambientamento ha portato a Palermo Coach Coppa, altri trent’anni di basket ad altissimo livello messi a servizio di un sogno che a quel punto cominciava a fare i primi passi verso il risultato di oggi.
Un successo che arriva da lontano
Ma torniamo a Simona Chines, anima e motore di questa squadra e di questo successo. Alla Chines ed alla sua determinazione si deve infatti tanto e non soltanto per la sua esperienza nel basket e nell’ambito sportivo ma per l’esercizio della missione di condurre intorno ad un progetto sportivo la parte migliore della società civile, le migliori risorse umane ed i migliori imprenditori oltre alle migliori atlete. Ed è così che l’AndrosBasket è diventata in questi anni testimonial di campagne ed iniziative sociali di grande Importanza: della campagna Sicilia Sea Food, solo per fare qualche esempio, alla campagna #stavoltavoto promossa dalla Commissione Europea, alla più recente “Guido Green” con la quale è riuscita a coinvolgere nel progetto sportivo un altro imprenditore illuminato come Tommaso Dragotto.
E poi le donne in squadra
Queste che ogni settimana hanno calcato i campi sono giovani donne prima che atlete che hanno potuto fino ad oggi assaporare una esperienza di vita irripetibile e adesso sono state finalmente ripagate da risultati sportivi di primo livello.
Merita una menzione speciale Marta Verona, capitano vero, giocatrice umile e generosa, atleta sempre presente, in campo e fuori dal campo, a fianco delle sue colleghe. Marta Verona dalla Chines ha imparato tanto, forse tutto, è la sua figlia maggiore cresciuta a pane e basket da sempre così come a pane e basket e cultura sportiva è cresciuta l’altra stella che dal settore giovanile palermitano ha poi indossato la maglia delle nazionali giovanili in tutti gli ordini e gradi ed oggi gioca in A1 a Milano ma è rientrata a Palermo in occasione dei play off apportando un contributo di classe ed esperienza rilevatosi determinante.
Si tratta di Costanza Verona (19 anni e tutti la chiamano Cocca), la figlia minore di Simona Chines. Cocca era una promessa del basket che oggi è diventata realtà, un talento spettacolare ed unico nel panorama nazionale. Oggi il suo cartellino è ancora della società palermitana nonostante abbia già giocato 3 campionati nella massima serie, tra Battipaglia, Torino e Milano, accumulando minuti, punti ed esperienza prima di rientrare a casa per questo passo di storia scritto insieme a Marta con la mamma alle spalle e l’affetto sincero di tutte le compagne di AndrosBasket Palermo che l’hanno accolta come una sorella minore.
Tutte storie al femminile imperdibili, ragazze che in alcuni casi si sono ritrovate a giocare a Palermo provenienti da un altro continente o da altre regioni italiane. Tutte sul campo per inseguire un sogno di vita ed esercitare la vera cultura sportiva, quella che non è ripagata mai da stipendi a 5 o 6 zeri ma soltanto dalla forza che restituisce tanto sudore speso e rapporti umani e valori capaci, seri e reali.
Adesso queste donne accompagnate da uomini eccellenti hanno realizzato un sogno. Adesso questo sogno ha bisogno di essere coltivato ed alimentato. La massima serie per Palermo è arrivata, la serie A1 ha profumo di donna. Al diavolo il calcio e lo sport milionario. Auspichiamo adesso che le istituzioni insieme ad altre imprese illuminate consentano a questa favola di scrivere altri capitoli importanti.
Palermo se lo merita e se lo meritano tutti i protagonisti di questa splendida storia.
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