“Scusate per il ritardo”. È la battuta con la quale il premier Matteo Renzi si è presentato al folto pubblico che lo attendeva nella Valle dei Templi per la firma del Patto per la Sicilia.  Il ritardo è stato causato dal maltempo che imperversava su Bari. Atterrato a Porto Empedocle, con l’elicottero, alle 18.05, Renzi è arrivato davanti al tempio della Concordia alle 18.20.

“Io avevo diciotto anni – ha detto il premier – quando nel maggio del ’93 il Papa disse parole forti. Stavo preparando l’esame di maturità, stavo scegliendo che cosa fare. Scelsi giurisprudenza. Quelle parole segnarono tutti. In quegli anni anche la mia città fu colpita dalla mafia. Questo luogo ha un significato autentico per molti di noi. Abbiamo scelto questo luogo, senza nulla togliere altre alle bellezze delle altre città, perché è molto significativo”.

Scegliere di firmare il patto ad Agrigento, a significa dire che questi 2.600 anni di storia, non sono scenografia. Sono felice di firmare per il sud, più di cinque miliardi, soldi che possono essere monitorati e controllati. Dobbiamo spendere in modo trasparente. Questa dimensione del progetto è forse quello che è mancato nel passato”.

Renzi ha poi spiegato il perché della scelta di Taormina come sede del G7 nel maggio 2017. “Anch’io ho sentito, nel corso dei mie viaggi e di alcuni incontri internazionali l’equazione Sicilia uguale mafia. E’ il momento di sfatare questo stereotipo”.

Renzi ha concluso il suo intervento parlando delle potenzialità turistiche non sfruttate dell’Isola: “La Sicilia ha le stesse coste delle Baleari e delle Canarie – ha aggiunto il premier – . Eppure accoglie un quinto dei turisti che vanno nelle Baleari. La qualità di questo posto non può competere con realtà più brutte delle nostre. Le istituzioni devono dare più credibilità a questi posti. Se è vero che qui c’è la storia, ecco qui il nostro patto. Viva l’Italia e viva la Sicilia”. Poi Renzi ha firmato, materialmente, il Patto per la Sicilia.

Dopo un breve intervento di saluto del padrone di casa, il sindaco di Agrigento Lillo Firetto, prima dell’intervento di Renzi ha preso la parola il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. “Il presidente del Consiglio – ha detto il governatore – aveva chiesto che noi anticipassimo presentazione del piano. Noi siamo una terra ospitale, abbiamo voluto aspettare. In questo patto finanziamo la cattedrale. Io con Matteo Renzi non ho mai litigato, ho sempre visto in lui, una carica innovativa”.

Prima di Arrivare ad Agrigento il premier oggi ha fatto tappa a Bari, dove ha inaugurato la Fiera del Levante, firmando il “Patto per la Puglia”. Domani il presidente del Consiglio concluderà la sua due giorni in Sicilia, partecipando alla Festa dell’Unità in corso a Catania.