Continua la vasta attività di pulitura degli alvei di fiumi e torrenti in Sicilia, voluta dal governo Musumeci. Attività decisa nel maggio scorso con una proposta diventata legge regionale, che impegnava circa sette milioni di euro per un primo, articolato intervento di somme urgenze nelle nove province dell’Isola, affidato ai progetti predisposti dagli Uffici del Genio civile.
Solo gli Uffici di Catania e Palermo non hanno risposto all’appello, il che – come è noto – ha indotto il presidente Nello Musumeci a disporre un’indagine interna, seguita dalle dimissioni dei due dirigenti, rispettivamente Gabriele Ragusa e Manlio Munafò.
Da diversi giorni, mezzi pesanti ed escavatori sono in attività nella rimozione di detriti lungo i letti dei fiumi.
Nella provincia di Siracusa si lavora lungo il fiume San Leonardo, nel tratto presso il Ponte dei malati, mentre nel Trapanese si pulisce il letto del Belice, nella zona delle Terme Acqua Pia. Si sta intervenendo anche negli alvei dei torrenti Modica-Scicli in provincia di Ragusa, Fiumedinisi, tra Alì Terme e Nizza di Sicilia nel Messinese e Arenella, all’altezza della regia trazzera tra Caltanissetta ed Enna. E ancora alla foce del fiume Salso a Licata in provincia di Agrigento.
Altri cantieri saranno avviati, nelle prossime ore, in Provincia di Catania su molti corsi d’acqua, la cui mancata manutenzione di alcuni è stata la causa degli eventi alluvionali della settimana scorsa. In particolare si interverrà ad Acicastello nel torrente Valle grande, a Ramacca nei canali vicini alla base militare di Sigonella, a Maniace nei torrenti Cutó e Saracena e a Vizzini nel fiume Dirillo.
Con il risparmio derivante dalle economie dei ribassi nell’aggiudicazione dei lavori, la Regione sta programmando altre somme urgenze per assicurare la pulitura e il ripristino della funzionalità idraulica nel maggior numero possibile di corsi d’acqua.
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