È certamente preoccupante che gran parte delle proposte per il rilancio delle opere infrastrutturali in Sicilia, contemplate nel piano regionale da inserire nel Recovery Plan, pare siano state in gran parte bocciate”. Lo ha detto il segretario regionale della Filca Cisl, Paolo D’Anca, che ha aggiunto: “Sicuramente avremmo avuto un risultato diverso se il governo regionale avesse avviato una concertazione con le parti sociali, che invece ha preferito bypassare, prima di elaborare il piano. Alla luce di questa bocciatura, ci auguriamo che il presidente Musumeci si attivi immediatamente per avviare un confronto proficuo con il governo nazionale per definire una strategia di intervento per rilanciare le opere da realizzare, a partire da quelle immediatamente cantierabili“.

“È il momento della responsabilità – continua- e quindi anche il governo nazionale faccia la sua parte e si adoperi a trovare una posizione unitaria rispetto all’utilizzo di questi fondi che, in questo momemto di grave emergenza economica possono certamente rappresentare una boccata d’ossigeno per tutto il mondo del lavoro. La Filca -conclude D’Anca- si impegnera’ per elaborare un piano di proposte strategiche per rilanciare le infrastrutture in Sicilia, che porra’ all’attenzione della Cisl regionale per discuterle e condividerle, in vista anche del confronto dei sindacati con il presidente del Consiglio, Conte, con la speranza che il prossimo anno i siciliani possano finalmente assistere alla realizzazione di opere che per molto tempo hanno rappresentato sogni chiusi in un cassetto. E soprattutto auspichiamo che sia un anno proficuo sotto il profilo occupazionale per i tanti lavoratori edili che aspettano ormai da troppo tempo una prospettiva di inserimento nel mercato del lavoro”.

“Sono particolarmente soddisfatta nel ritrovare per intero le proposte da me formulate, come capogruppo Udc, al Piano regionale per la ripresa e la resilienza e che il Presidente Musumeci ha pienamente accolto. Sarà fondamentale con le risorse del Recovery Fund (26,4 miliardi) finanziare un grande progetto per la produzione di combustibili sintetici per raggiungere l’indipendenza energetica dalle fonti fossili (punto 5.5). Si potrà ricavare metano sintetico dal processo di fermentazione del mosto (reazione di Sabatier), illustrato recentemente a Marsala nel corso di una trasmissione scientifica (Leonardo/Rai), con indiscutibile beneficio sia dal punto di vista ambientale, sia dal punto di vista economico per l’intero comparto agricolo e vitivinicolo. Nello stesso piano strategico sono previsti ulteriori investimenti per la produzione di biogas dagli scarti agricoli, dai fanghi di depurazione e dalla frazione organica dei rifiuti solidi urbani. Sarà una vera e propria rivoluzione verde e una svolta epocale verso la transizione ecologica, al di fuori dei proclami e degli ambientalismi di maniera. Altresì, le mie proposte relative alla ricostruzione degli arenili nei tratti delle coste siciliane più danneggiate dall’erosione, l’ottimizzazione delle risorse termali e lo sviluppo del sistema portuale siciliano dove trova piena dignità il Porto pubblico di Marsala e un grande progetto di rigenerazione urbana per le tre aree metropolitane di Palermo, Messina e Catania a partire dalle periferie, figurano come strategici per il processo di sviluppo turistico cui la Sicilia è naturalmente vocata. Sono grata al presidente Nello Musumeci che ha inserito ai punti 3.6, 2.14, 8.1 e 12.2 del Piano regionale le mie proposte. Adesso il mio impegno si concentra sulla presentazione di un ddl di riforma e valorizzazione del settore termale, che risulta essere davvero strategico per sviluppare le attività turistiche legate al benessere in tutte le sue forme”. Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana.

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