Marcello Scurria non è più il sub commissario per il risanamento della baraccopoli della Città di Messina.
Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, nella sua qualità di commissario del governo per il risanamento della baraccopoli di Messina, ha provveduto a revocare l’incarico a Marcello Scurria, nominando come sostituto, senza soluzione di continuità, Santi Trovato, dirigente regionale e attuale responsabile dell’ufficio del Genio civile di Messina, oltre che presidente dell’ordine degli ingegneri della stessa città.
“La sostituzione si è resa necessaria – si legge in una nota di Palazzo d’Orleans – a seguito di “specifiche criticità” riscontrate nella gestione delle funzioni affidate in precedenza a Scurria che hanno fatto venir meno il rapporto fiduciario con il presidente della Regione, che lo aveva nominato nel marzo del 2023″.
L’origine dello scontro
Tutto inizia da uno scontro fra Scurria e il sindaco di Messina, Basile, uomo di Cateno De Luca, sulla partecipazione ad un’asta giudiziaria per l’acquisto di un gruppo di case a Contesse. Un’asta vinta dall’ufficio del commissario con un’offerta di 330 mila euro. Il problema sta nel fatto che quelle case, undici lotti in tutto, le voleva il Comune di Messina che il 19 novembre scorso aveva deciso di partecipare all’asta, per destinare gli appartamenti al progetto Pinqua, per il risanamento di aree come Bisconte e rione Taormina che, oltre alla realizzazione di nuove palazzine, prevede appunto l’acquisto di appartamenti da reperire sul mercato. L’offerta del Comune era di 30mila euro più bassa.
Di fatto, gli immobili vanno sempre al Comune di Messina anche se per scopi diversi ma con un prezzo più alto rispetto a quello che si sarebbe ottenuto se non si fosse ingenerata questa sorta di “concorrenza interna”.
Basile, il sindaco, parla di danno erariale, Scurria il Commissario sostiene di non essere stato messo al corrente dell’offerta del Comune e, al tempo stesso, che non avrebbe comunque potuto ritirare l’offerta perché si sarebbe configurato il reato di turbativa d’asta.
La questione politica
Sullo sfondo questioni politiche. C’è chi chiama in causa Cateno De Luca che ammette di essere rimasto sorpreso dall’atteggiamento di Scurria, Di certo c’è uno scontro interno a Forza Italia con la deputata azzurra Matilde Siracusano apertamente in difesa di Scurria nonostante il presidente della Regione, che è anche commissario, sia anche lui forzista.
Su tutto la minaccia pronunciata pubblicamente appena sabato scorso dal sub commissario ora revocato Scurria, di portare tutti in tribunale
Commenta con Facebook