La fiera campionaria della discordia: fibrillazioni all’interno delle anime del centrodestra di Palermo. A scatenare il caos fra i banchi della maggioranza è stata l’ultima seduta di Consiglio Comunale. Dibattito nel quale il capogruppo di Fratelli d’Italia Giuseppe Milazzo ha attaccato senza mezzi termini l’assessore alle Attività Produttive Giuliano Forzinetti per la gestione dello spazio fieristico di via Montepellegrino. Un affondo verso l’alfiere della Nuova DC che non è passato inosservato nell’ala democristiana. La risposta è arrivata in serata, da capogruppo a capogruppo: è Domenico Bonanno infatti a sottolineare la gravità di quanto accaduto in aula, invocando con forza un nuovo vertice di maggioranza. Se qualcuno pensava che dopo l’insediamento del CdA di Gesap le acque si potessero chetare, si sbagliava di grosso.

La Nuova DC risponde a Fratelli d’Italia

Un botta e risposta pesante che potrebbe avere strascichi pesanti nel proseguimento dei lavori d’aula. Ciò in un periodo che precede di poco la discussione sul piano di riequilibrio. Un atto fondamentale non solo per l’attuale consiliatura ma per la gestione amministrativa dei prossimi vent’anni. Ma la crisi c’è ed è evidente anche dalle parole usate dal capogruppo della Nuova DC Domenico Bonanno. “Quanto accaduto oggi in Consiglio Comunale è gravissimo. Fatto che certifica la precisa volontà di Fratelli d’Italia di voler attaccare, scientemente e ingiustificatamente, l’assessore Forzinetti e quindi il partito politico che lui rappresenta senza alcuna motivazione, alimentando una polemica che non ha motivo di esistere, perché lo ricordo non esiste alcun atto di autorizzazione o di concessione degli spazi della fiera del mediterraneo che sia stato firmato, ancorché la competenza sul tema è dell’organo amministrativo e non di quello politico”.

“Confondere, volontariamente, la sfera gestionale ed amministrativa con quella prettamente politica al solo scopo di avvelenare i pozzi e dare in pasto alle opposizioni e alla città fantomatiche ricostruzioni rappresenta una scorrettezza istituzionale senza precedenti che mette in difficoltà il nostro partito, tutta la maggioranza ed anche l’amministrazione sulla cui assoluta trasparenza e correttezza nessuno deve mai aver modo di dubitare“.

“Serve un vertice di maggioranza”

Spaccatura che porta ad un’inevitabile conclusione: un nuovo vertice di maggioranza. “Ho notificato al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale la necessità di organizzare nel più breve tempo possibile un vertice di coalizione alla presenza di tutte le forze politiche, durante il quale la Democrazia Cristiana, con spirito di collaborazione, porterà sul tavolo le più evidenti ed urgenti questioni politiche oltre che le proprie proposte, con l’obiettivo di scrivere insieme l’agenda politica dei prossimi mesi e chiarire una volta e per tutte la posizione su importanti temi politici, nell’interesse esclusivo della città e dei cittadini palermitani”.

Dopo il dibattito all’interno di Forza Italia delle scorse settimane, si pone quindi un nuovo ordine del giorno nell’agenda politica del centrodestra. Ciò in un momento difficile per l’intera maggioranza, dopo l’uscita di scena di Gianfranco Miccichè e dei suoi fedelissimi da Forza Italia. Fatto che, unito all’instabilità politica e ad un quadro sulle Partecipate ancora da cesellare, potrebbe anche  portare ad un tabù che Roberto Lagalla vorrebbe non sfatare: un rimpasto.

La Fiera campionaria della discordia

Una seduta d’aula aperta dal durissimo intervento del capogruppo meloniano Giuseppe Milazzo, che ha chiaramente attaccato l’assessore competente sulla gestione della fiera campionaria. Fatto sul quale l’esponente meloniano ha palesato la possibilità di portare le carte documentali sulla questione alla Procura della Repubblica. Una dichiarazione preceduta dalla ricostruzione della vicenda che, l’esponente di Fratelli d’Italia, riconduce addirittura al 2016, anno in cui il Comune di Palermo emana un bando relativo alla concessione degli spazi della Fiera del Mediterraneo. Atto amministrativo che Milazzo ritiene legato a doppio filo allo svolgimento della fiera campionaria. Fatto che, a suo dire, giustificherebbe l’impossibilità di svolgere due eventi similari nella stessa annualità.

Rincara la dose l’esponente di “Oso” Ugo Forello, il quale parla di “chiare responsabilità dell’Amministrazione attiva. Possibile che nessun consigliere comunale ne sappia nulla? Mentre l’assessore Forzinetti si sia seduto al tavolo con la seconda classificata a cui avevano rigettato la domanda? Una proposta presentata nello stesso periodo della prima e che viene anticipata rispetto alla data solita. Una procedura indegna. Si deve trovare una soluzione, perchè si rischia un danno d’immagine al Comune e all’evento“.

“Spettacolo indecoroso”, opposizione abbandonano l’aula

Uno scontro avvenuto sotto lo sguardo attonito degli assessori Dario Falzone e Sabrina Figuccia, convocati per affrontare i temi legati alla mancanza di personale negli uffici comunali e sul question time legato allo stato degli impianti sportivi palermitani . Argomento che non è stato toccato nemmeno di striscio, con la discussione interamente monopolizzata dalle vicende legate alla Fiera del Mediterraneo. Il motivo è legato a due organizzazioni concorrenti. La prima aveva presentato la domanda un anno fa e aveva ottenuto il patrocinio del Comune nel periodo tradizionale della Fiera (27 maggio-11 giugno). La seconda organizzazione, pur presentando l’istanza in un momento successivo, aveva ottenuto un anticipo sulle date, potendo così realizzare l’evento forte dell’esperienza maturata nel settore.

Polemico rispetto al dibattito d’aula il capogruppo di Azione Fabrizio Ferrandelli. “Oggi eravamo in aula per affrontare con l’assessore al personale il problema di migliaia di palermitane e palermitani che non riescono ad accedere ai servizi anagrafici nelle postazioni decentrate; delle coperture per arrivare al full time dei lavoratori; su come riorganizzare la pianta organica per porre fine alla vergogna di non poter accedere al settore tributi le cui prenotazioni online sono possibili solo dal 2024 in poi”. Proprio in seguito all’impossibilità di proseguire i lavori, i gruppi d’opposizione (eccetto “Oso”) hanno lasciato l’aula, seguiti da diversi pezzi della maggioranza. Fatto che ha costretto il presidente Giulio Tantillo a chiudere la seduta anzitempo per mancanza del numero legale. Sala delle Lapidi è adesso convocata per venerdì 17 marzo. Da capire se la seduta di ieri avrà ripercussioni sul prosieguo dei lavori.

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