Quindici giorni per comporre la Giunta: questo è il termine fissato dal sindaco di Palermo Roberto Lagalla per comporre la futura squadra di Governo della città. Un termine temporale partito dal giorno della nomina, il che fa prospettare un completamento della lista dei suoi luogotenenti entro i primi di luglio. Una data abbastanza ravvicinata nella quale l’ex Rettore dovrà interloquire con i partiti della coalizione di centrodestra, tenendo un occhio e un orecchio a Roma, dove il primo cittadino dovrà recarsi per capire i margini di trattativa relativi al piano di riequilibrio. Senza soldi, si sa, il pastore non può cantare messa. Sono tante le aree dell’Amministrazione che necessiterebbero di fondi e piani di assunzioni, a cominciare dalle Partecipate, alcune delle quali particolarmente in sofferenza.

Mix di politici e tecnici

In virtù di ciò, Roberto Lagalla ha rimandato al fine settimana gli incontri con le anime del centrodestra palermitano. Ciò per riorganizzare le deleghe degli assessorati, in modo da garantire maggiore omogeneità nella gestione della cosa pubblica. Un restyling durante il quale l’ex assessore regionale sta continuando la serie di incontri con i principali dirigenti comunali. Ciò per capire competenze e necessità dei vari assessorati.

Enti ad oggi senza una testa, in attesa di una nomina da parte del sindaco. Una squadra di Governo, quella di Roberto Lagalla, che vedrà un mix fra assessori politici e tecnici. Con riguardo a quest’ultima categoria, saranno almeno due i profili scelti dall’ex Rettore, che potrebbe optare per mantenere sotto controllo le deleghe al Bilancio e una fra Patrimonio ed Urbanistica. Secondo voci di corridoio, una delle due nomine dovrebbe essere di stampo prettamente tecnico, mentre l’altra potrebbe essere in quota ad uno dei partiti della coalizione.

E, in questa ultima ipotesi, l’idea va subito verso Noi con l’Italia. La compagine di Saverio Romano non ha raggiunto la soglia minima fissata dalla coalizione per potere ottenere un assessorato, ovvero il 3,5%, e quindi non potrebbe esprimere un assessore, almeno sulla carta. Cosa che invece potrebbero fare gli altri partiti della coalizione. Secondo questo assetto infatti, tre assessorati andrebbero a Forza Italia, due a Fratelli d’Italia e a Lavoriamo per Palermo (la lista che ospita i candidati di Davide Faraone), mentre uno a testa per DC Nuova, Lega, UdC e Alleanza per Palermo.

Le opzioni dell’UdC

Con riguardo alla futura Giunta, le certezze sono ancora poche. In tal senso però, l’UdC sembra avere le idee chiare. La compagine guidata a livello cittadino da Andrea Aiello esprimerà un nome per la futura composizione del Governo della città. Il principale indiziato, in questo senso, rimane Elio Ficarra, consigliere comunale uscente. Da capire la delega di riferimento, che dipenderà dagli accordi instaurati tra le compagini della coalizione. Si riducono invece le possibilità dell’ex assessore in era Cammarata Ippolito Russo. Per lui solo 346 preferenze nell’ultima tornata elettorale anche se, la sua esperienza da assessore nel campo del Decentramento, potrebbe ancora garantirgli una possibilità.

Le due strade aperte per Forza Italia

Due gli scenari possibili in casa Forza Italia che, in virtù degli accordi all’interno della coalizione, potrebbe esprimere addirittura tre assessori. Da un lato c’è la corrente che spinge per chiedere la poltrona da vicesindaco, sulla quale Francesco Cascio sembra avanti rispetto a Giulio Tantillo, indirizzato comunque a fare il capogruppo della folta compagine azzurra. Dall’altra parte, la componente maggioritaria del partitio sembra optare per la richiesta della presidenza del Consiglio Comunale. In quest’ultimo caso, lo scenario vedrebbe la possibile nomina del primo degli eletti, ovvero Ottavio Zacco. Nome in quota Edy Tamajo, che dovrebbe avere la prelazione sulla nomina di un assessore. In questo caso, il favorito sembra essere Leopoldo Piampiano, eletto con 1038 voti al Consiglio Comunale in questa tornata elettorale ed ex assessore alle Attività Produttive nella precedente consiliatura.

Con riguardo agli altri due assessorati di pertinenza di Forza Italia, crescono le possibilità di una scelta indirizzata verso la nomina di due donne. La prima potrebbe essere Rosi Pennino. A lei il posto spetterebbe, secondo le regole interne di Forza Italia, proprio in quanto prima dei non eletti e come tale non andrebbe in carico a nessuna ‘corrente’ pur trattandosi di un nome più che gradito al coordinatore regionale Gianfranco Miccichè. Un profilo che rispecchierebbe anche i requisiti di competenza richiesti da Roberto Lagalla per la delega alle Attività Sociali, vista anche la lunga militanza nell’associazionismo di settore.

Per l’ultimo nome a disposizione della compagine azzurra, inizia ad avere buone chance il profilo di Stefania Munafò, nome gradito sia a Gianfranco Miccichè che all’ala facente capo a Giulio Tantillo, in coppia col quale la Munafò ha corso. Si tratta della seconda dei non eletti oltre che della seconda donna che verrebbe indicata da Forza Italia. Peraltro un nome d’esperienza essendo stata già prima consigliere di circoscrizione, poi consigliere comunale e poi anche Vice capogruppo di Forza Italia.

Fratelli d’Italia incontra il sindaco

Se in Forza Italia la strada sembra tracciata, in casa Fratelli d’Italia la situazione appare ancora in divenire. Quel che è certo è che i vertici regionali della compagine di Giorgia Meloni incontreranno Roberto Lagalla nei prossimi giorni. Un annuncio fatto dal coordinatore regionale Raoul Russo e da quello cittadino, ovvero Giampiero Cannella, attraverso una nota ufficiale.

“Ribadendo il ruolo centrale che ha avuto Fratelli d’Italia nell’indicazione del candidato sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, e l’apporto determinante dato anche col ritiro della candidatura di Carolina Varchi, nei prossimi giorni i vertici locali di Fratelli d’Italia incontreranno il sindaco – dichiarano i due coordinatori -. Ciò per discutere le priorità programmatiche da affrontare e i ruoli amministrativi con cui FdI affiancherà il Governo della città di Palermo. Ruoli e posizioni  che saranno frutto di un confronto con i vertici nazionali e la classe dirigente locale”.

I dubbi degli alfieri di Giorgia Meloni

Incontro nel quale si proverà a diradare la nebbia relativa ai nomi da inserire nella futura Giunta di Roberto Lagalla. Nello scenario più accreditato, alla compagine di FdI spetterebbero due assessorati e la poltrona di vicesindaco. Posti figli del risultato elettorale di Fratelli d’Italia, andata oltre il 10% alle ultime amministrative. Nel ruolo di vicesindaco, la favorita risulta essere ancora Carolina Varchi. La parlamentare gode della stima dei vertici nazionali e regionali del partito, anche se il suo nome viene indicato fra quelli possibili nel ruolo di successore di Nello Musumeci. In quel caso, si dovrebbe pensare ad un sostituto. Dubbi che riguardano anche Francesco Scarpinato e Giuseppe Milazzo, i quali potrebbero pensarci due volte prima di accettare un ruolo da assessore, anche in virtù dei prossimi impegni elettorali.

A proporsi anche il nome dell’ex consigliere comunale Girolamo Russo. In una nota pubblicata sui suoi canali social, l’ex presidente della II Commissione consiliare rimette al partito la scelta di optare per il suo profilo o meno. Da vedere se, all’interno del gruppo degli eletti, ci sarà o meno una convergenza.

Gli equilibri sul fronte Lega

Valutazioni da fare anche in casa Prima l’Italia, nuovo soggetto politico fondato da Matteo Salvini in vista di questa stagione elettorale. Un risultato, quello della compagine del Carroccio, decisamente deludente rispetto alle aspettative. Gli alfieri del centrodestra hanno superato di poco il 5%, fatto che comunque ha consentito di far scattare tre seggi in Consiglio Comunale, presi rispettivamente da Alessandro Anello, Marianna Caronia e da Sabrina Figuccia. Numeri che consentono ai leghisti di avere la possibilità di scegliere un assessore nella futura Giunta di Roberto Lagalla.

L’ultima parola spetterà al segretario regionale del partito Nino Minardo, ma va verso la riconferma il nome di Pippo Fallica. Un profilo che però potrebbe essere ad interim, a seconda di come andrà la tornata elettorale d’autunno per Palazzo dei Normanni. Più irta di ostacoli la strada che porta all’ex capogruppo Igor Gelarda.  L’esponente del Carroccio non ha mai nascosto il suo interesse per il tema dei Servizi Cimiteriali, anche se le dinamiche di partito potrebbero ostacolare questo tipo di processo.

Le scelte dei centristi, dubbi sul ruolo dei renziani

Se, in casa Prima l’Italia, le idee sembrano abbastanza chiare, all’interno di Lavoriamo per Palermo si prova a sciogliere le riserve sulla rosa dei nomi. In linea teorica, alla compagine civica che ha sostenuto il sindaco spetterebbero due caselle all’interno della futura Giunta. Ma, all’interno della stessa lista civica, vi erano diversi nomi associabili al gruppo cittadino di Italia Viva. Fra questi l’ex capogruppo a Sala delle Lapidi Dario Chinnici. Fatto che costringe il coordinatore regionale Davide Faraone ad una attenta riflessione. Da un lato, gli eletti chiedono di potere avere una rappresentanza in Giunta, dall’altra parte c’è però il leader nazionale, ovvero Matteo Renzi, che spinge verso un asse regionale con il centrosinistra, collocando la sua compagine all’opposizione rispetto all’ex Rettore.

Un dualismo che i renziani hanno provato a chiarire nella riunione tenuta lunedì fra i vertici cittadini del partito. Confronto finito in maniera infruttuosa, in attesa di una chiamata dal primo cittadino, che dovrebbe arrivare nel fine settimana. Fra i possibili nomi indicabili come futuri assessori c’è ancora quello del presidente uscente del Consiglio Comunale Totò Orlando, presente alla cerimonia di proclamazione del sindaco. Un ruolo certamente di rappresentanza, ma nel quale l’esponente renziano ha guidato i consiglieri eletti con una certa personalità.

DC Nuova, Alleanza per Palermo e Noi con l’Italia

C’è, poi, il posto che Roberto Lagalla ha promesso in giunta ai centristi di NcI anche se i numeri non fanno scattare in automatico l’assegnazione del posto in giunta. Il nome circolato è quello di Antonello Antinoro, ma si registrano resistenze fra gli alleati. A pressare è anche la compagine capitanata da Totò Lentini, nella quale c’è delusione per non aver superato lo sbarramento del 5% (la lista si è fermata intorno al 4,5%). Lentini, indicato in un primo momento nella rosa degli assessori di Lagalla, potrebbe in realtà rinunciare in favore di Paola D’Arpa. Ciò per preparare al meglio l’appuntamento delle Regionali.

A rischio anche il nome di Antonella Tirrito, molto vicina all’assessore Totò Cordaro ed indicata in quota civica, anche se Nuova DC e la componente di Italia Viva non hanno mai nascosto il loro supporto. Ed è proprio il partito dell’ex presidente della Regione ad aver fatto qualche movimento interno. Nella giornata di ieri infatti, Cuffaro ha nomina Giorgio Cipolla come coordinatore cittadino della compagine democristiana. Personalità che, di conseguenza, siederà ai tavoli che contano con il sindaco Roberto Lagalla.

Assohotel: “Delega al Turismo vada ad un tecnico”

A proposito delle deleghe, il presidente di Assohotel Confesercenti, Marco Mineo, invita il sindaco di Palermo Roberto Lagalla a nominare un profilo di stampo tecnico per l’assessorato al Turismo. “Prima delle elezioni a tutti i candidati a sindaco avevamo fatto una richiesta precisa. Che la delega al Turismo andasse ad un tecnico, qualcuno d’esperienza che potesse rispondere con competenza ai bisogni del settore. Da tutti i candidati avevamo ricevuto rassicurazioni. Ma in questi giorni leggiamo ipotesi di assessori tecnici per altri settori come urbanistica e bilancio, non per il turismo e questo ci preoccupa”.

“Il timore – aggiunge Mineo – è che la delega possa essere assegnata rispetto a criteri di spartizione partitica piuttosto che alle capacità di rivestire quel ruolo e questo, francamente, dopo oltre due anni di pandemia e con tutte le difficoltà determinate da guerra e aumento dei costi, sarebbe una iattura. Ricordo al nuovo sindaco che dal turismo dipende gran parte del Pil dei palermitani”.

Gli eletti nel centrodestra a Sala delle Lapidi

Utile ricordare la composizione del Consiglio comunale in base ai dati confermati. Sul fronte delle liste, la coalizione di centrodestra si è attestata attorno ad un 54% complessivo, ottenendo così 24 seggi. Nella futura composizione di Sala delle Lapidi, capofila sarà Forza Italia. La lista di Silvio Berlusconi a Palermo ha totalizzato una percentuale dell’11%, conquistando così sette seggi. Compagine nella quale vengono riconfermati Ottavio Zacco (primo degli eletti, 3364 voti), Gianluca Inzerillo (2551), Caterina Meli (3175) e Giulio Tantillo (2276). A seguire Leopoldo Piampiano (1038) e Natale Puma (1142). L’ultimo seggio se lo è aggiudicato Pasquale Terrani (734), che ha prevalso di poco su Rosi Pennino, distanziata di soli 21 voti.

Fratelli d’Italia: Ferrara la spunta in volata

Seconda lista del centrodestra è Fratelli d’Italia, che ha raggiunto il 10,1%. Al partito di Giorgia Meloni andranno sei seggi. Riconfermato Francesco Scarpinato (2594). Seguono l’eurodeputato Giuseppe Milazzo (2013), Antonio Rini, fratello dell’uscente Ilenia Rini (1735), Germana Canzoneri (1431), Tiziana D’Alessandro (1359) e l’uscente Fabrizio Ferrara (1335) che siederà a Palazzo delle Aquile per la terza volta. Prima dei non eletti Teresa Leto, distanziata di oltre 150 preferenze. Per la giovane candidata, rimane da capire cosa farà Giuseppe Milazzo. L’europarlamentare dovrà decidere se rinunciare al ruolo di consigliere comunale o rimanere in carica a Palazzo delle Aquile, lasciando l’indennità. Ciò in virtù della carica ricoperto al momento a Bruxelles. Per il momento, può solo rimanere alla finestra per capire come si svilupperanno gli eventi.

Lavoriamo per Palermo, rimonta di Abbate nel finale

Cinque seggi conquistati invece da Lavoriamo per Palermo, lista civica di Roberto Lagalla che comprende anche donne e uomini di Davide Faraone e gli uscenti di Italia Viva. Toccherà proprio al coordinatore regionale trovare una sintesi. Quel che è certo è che il senatore avrà a disposizione una folta squadra di consiglieri comunali. A guidare la compagine sarà il capogruppo uscente di Italia Viva Dario Chinnici (1909), seguito da Giuseppe Mancuso (1183), Giovanna Rappa (923), Salvatore Allotta (828) e Antonino Abbate (811).

Anello eletto in Prima l’Italia, Raja terza eletta per la DC Nuova

Tre seggi a testa invece per Prima l’Italia con l’uscente Sabrina Figuccia in testa alla preferenze (1838), seguita da Marianna Caronia (1764) e da Alessandro Anello (1040), che ha distaccato nel finale Salvatore Di Maggio. Fuori dai giochi il capogruppo uscente Igor Gelarda anche se, per l’esponente del Carroccio, potrebbero esserci altri ruoli in vista.

Tre seggi anche per la  DC Nuova di Totò Cuffaro. L’ex presidente della Regione riesce nell’impresa di riportare il simbolo democristiano all’interno di Sala delle Lapidi. Compagine che sarà capitanata, nel prossimo Consiglio Comunale, da Salvatore Imperiale (1353), seguito da Domenico Bonanno (1086) e da Viviana Raja (989), che soffia di poco il posto a Giuseppe La Vardera. Fuori dai giochi Alleanza per Palermo, UdC, Noi con l’Italia e Moderati per Lagalla.

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