Cig in deroga l’eterna irrisolta di questa pandemia. L’erogazione rimane una chimera per migliaia di lavoratori e tra rimpalli di responsabilità, a pagarne le conseguenze sono sulla propria pelle i lavoratori e le loro famiglie.
A lanciare l’allarme stavolta sono gli oltre 400 operatori della due società che gestiscono i servizi a terra dell’aeroporto Falcone Borsellino di Palermo.
“Gli oltre 400 lavoratori di Gh Palermo e Aviapartner, ossia le due società che gestiscono i servizi a terra dell’aeroporto Falcone-Borsellino, attendono da mesi il pagamento della Cassa integrazione in deroga a causa della mancanza del decreto da parte della Regione Siciliana” denuncia il segretario nazionale della Legea Cisal Gianluca Colombino.
“Parliamo di centinaia di famiglie in cassa integrazione dal 15 marzo che hanno ricevuto l’ultimo stipendio pieno a febbraio e sono ormai alla disperazione; una situazione inaccettabile per dipendenti che non hanno nemmeno i soldi per andare a lavorare – prosegue -. Chiediamo che l’assessore regionale al Lavoro Antonio Scavone sblocchi subito la situazione, altrimenti si faccia da parte, e siamo pronti a presentare un esposto alla magistratura: abbiamo fondati motivi di temere che, già dall’inizio della prossima settimana, potrebbero essere a rischio i servizi a terra in aeroporto a causa delle tensioni e delle proteste spontanee scatenate nei lavoratori da questa assurda vicenda ormai fuori controllo. Certamente la Legea Cisal, sindacato maggiormente rappresentativo nello scalo palermitano, non resterà a guardare di fronte a questo scempio”.
Proprio neanche due giorni avevamo dato notizia dell’attuale situazione tra pratiche evase e da evadere facendo emergere una discrepanza tra i dati comunicati dalla Regione e quelli trasmessi dall’Inps.
Gli uffici regionali del dipartimento Lavoro avevano annunciato che l’istruttoria delle 43.880 istanze presentate dalle aziende siciliane per ottenere la Cassa integrazione in deroga era stata completata.
I numeri della Regione però non corrispondono con quelli dell’Inps che deve materialmente pagarla quella cassa integrazione. Ci sono 13.500 pratiche circa di differenza.
Una differenza che poi ha spiegato la Regione stessa. “Dopo il tour de force delle ultime due settimane – con un cambio di passo imposto dal governatore Nello Musumeci e dall’assessore Antonio Scavone – la Regione ha trasmesso 31.791 pratiche all’Inps per il pagamento delle spettanze direttamente ai lavoratori. La parte restante – a seguito di difformità nella presentazione delle domande, rispetto alle specifiche richieste dell’Istituto di previdenza – necessita di un supplemento istruttorio, che la Regione ha già avviato da qualche giorno e finalizzato, ove possibile, al recupero del maggiore numero di istanze. Dunque ce ne sono ancora circa 12mila bloccate per un supplemento di istruttoria
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