Il sistema tram di Palermo sfreccia verso la fase due. Una delle più importanti infrastrutture sul fronte del trasporto pubblico locale si appresta ad essere potenziata attraverso la realizzazione di tre nuove linee. Il primo cantiere a partire sarà quello relativo alla linea C, per il quale si ipotizza una data di inizio lavori intorno all’inizio dell’autunno (settembre 2024). Lavori che procederanno in parallelo a quelli della linea B e che dureranno circa tre anni. Bisognerà aspettare invece per la linea A, ovvero la tratta più discussa dall’opinione pubblica e dalla politica comunale per il tanto discusso passaggio su via Roma e sua Libertà. Intanto, a Palazzo delle Aquile si lavora per potere realizzare i primi due percorsi, necessari a chiudere le distanze fra linee attualmente esistenti (1,2,3 e 4). Per farlo, bisognerà eliminare tutti gli ostacoli presenti sul percorso, a cominciare dalle occupazioni abusive di suolo pubblico.

Pugno duro l’occupazione abusiva di suolo pubblico

A fine gennaio, il sindaco Roberto Lagalla aveva proceduto ad emanare una prima ordinanza di sgombero relativa ad una stazione di servizio in corso Tukory. Struttura che, secondo quanto messo nero su bianco dagli uffici del Comune, intralcerebbe il futuro percorso della linea C. Ma ciò non basta. Sono tanti infatti i manufatti abusivi che rappresentano un problema per le opere pubbliche in città. Fatto per il quale, dal SUAP, la dirigente Rosa Vicari ha redatto un documento condiviso sia dall’assessore Giuliano Forzinetti che dallo stesso primo cittadino, attraverso apposita ordinanza sindacale (la 33 del 22 febbraio 2024).

Documento con il quale Roberto Lagalla statuisce “l’applicazione delle sanzioni accessorie (ordine di immediato ripristino dello stato dei luoghi nonchè la chiusura dell’esercizio) alle occupazioni di suolo pubblico a servizio di attività commerciali, alimentari e non alimentare poste in essere con strutture o manufatti che interferiscono con la realizzazione di opere pubbliche nel territorio comunale”. Provvedimento notificato ai comandi delle forze dell’ordine e agli organi di pubblica sicurezza (Prefettura e Questura), nonchè alla polizia municipale. Atto sul cui rispetto il sindaco ha stabilito che “l’esecuzione delle sanzioni in argomento è demandata agli uffici dell’Amministrazioni”. Una manovra che è arrivata praticamente in contemporanea alla richiesta degli uffici di predisporre la prima variazione di bilancio per destinare le prime risorse al progetto.

Fase due del sistema tram, chiesti primi stanziamenti economici

Con riguardo ai fondi, la prima tranche della fase due avrà un costo complessivo di circa 400 milioni di euro. Cifra sulla quale si è registrata la richiesta mossa dal Rup Alessandro Augello e dal dirigente dell’Area della Pianificazione Urbanistica Roberto Biondo, attuale mobility manager del Comune di Palermo. In un documento inviato il 1 febbraio agli uffici dell’assessorato al Bilancio, i tecnici hanno chiesto di predisporre una variazione di bilancio al fine di “provvedere alla liquiazione dell’anticipazione così come previsto dal contratto”.  Cifra che si aggira, secondo quanto si legge nel documento, intorno ai 37,6 milioni di euro sull’annualità 2024.

Prime previsioni per l’avvio dei lavori

Le operazioni preliminari stanno procedendo secondo i tempi stimati. Due le tratte interessate. La prima, la linea C, è quella con il più alto grado di priorità. Servirà a collegare l’attuale linea 4 (Notarbartolo-Pitrè) sia con la fermata del passante ferroviario di Palazzo Reale-Orleans che con l’hub d’interscambio della Stazione Centrale. La seconda fa riferimento invece al percorso della linea B. Tratta che, secondo indicazioni progettuali, collegherà l’altro hub, quello della stazione Notarbartolo, con la stazione Giachery. Linee sulle quali la ditta ATI Sis Scpa-Construcciones y Auxiliar de Ferr, vincitrice del bando indetto dal Comune di Palermo a giugno 2023, sta eseguendo il completamento della progettazione esecutiva sia sulla linea C che sullo svincolo Einstein, snodo fondamentale della struttura. Operazione che, secondo quanto riferiscono gli uffici, si dovrebbe concludere in circa quattro mesi, permettendo così l’avvio dei lavori entro settembre 2024. Tempo stimato degli scavi circa tre anni. Tempistiche simili a quelle ipotizzate per la linea B. Lavori sulla tratta che, secondo gli uffici, partiranno in parallelo.

Per la linea A bisognerà aspettare

Per la linea A, quella che passerà da via Roma e via Libertà, bisognerà aspettare ancora. La tratta in questione è quella più discussa dall’opinione pubblica e dallo stesso Consiglio Comunale. Organo che, durante l’approvazione del piano triennale delle opere pubbliche 20-22, cancellò addirittura l’opera, salvo poi reintegrarla nel successivo documento programmatico (21-23). Da allora però, si sono fatte tante ipotesi sul passaggio della discordia. Ciò con riferimento in particolare al possibile ricorso a mezzi pubblici elettrici almeno fino a piazza Mondini. Chi vivrà, vedrà. Ad oggi Palazzo delle Aquile ha preferito indirizzare le proprie energie sulla chiusura del semianello superiore.

Controlli geologici sulla linea B

Con riguardo alla linea B, nei prossimi giorni saranno avviati i rilievi geologici per verificare la presenza di eventuali problemi ostativi agli scavi. Ad occuparsene sarà la società Sis SpA. Nella lista di strade coinvolte rientrano piazza Ottavio Ziino, via Notarbartolo, via Duca della Verdura, piazza Giachery, piano dell’Ucciardone, via dei Cantieri, via Montepellegrino e piazza Antonino Caponetto. Fatto per il quale gli uffici del Capo Area Alessandro Carollo hanno previsto la chiusura al transito veicolare nella semicarreggiata o porzione di essa coinvolta dai controlli, durante i quali sarà comunque garantito il transito. L’ordinanza avrà validità di sessanta giorni dall’inizio dei lavori, i quali saranno avviati entro un mese. Interventi che dovranno essere adeguatamente segnalati attraverso apposita segnaletica stradale.

A gennaio avviati i primi sgomberi per la Linea C

Lavori, quelli sul sistema tram, per i quali la macchina amministrativa procede infatti a ritmo spedito. A fine gennaio, gli uffici del sindaco Roberto Lagalla hanno intimato lo sgombero di una stazione di servizio posta in corso Tukory, ovvero in corrispondenza di quello che sarà il futuro percorso della linea C, la prima per priorità scelta dall’Amministrazione per avviare le opere.

Rimozione che l’Amministrazione ha definito nel documento come “ormai improcrastinabile”. L’atto, richiesto dalla dirigente Patrizia Melisenda e dall’assessore Giuliano Forzinetti,  mirava a “dare urgentemente corso alle operazioni finalizzate all’integrale dismissione dell’impianto di carburante…comprese le cisterne sotterranee afferenti allo stesso, nella considerazione che lo stesso interferisce con il tracciato della predisponenda linea tranviaria“. Secondo previsto dal documento, il titolare dell’attività avrà 60 giorni di tempo per dare seguito a quanto previsto dal documento, attraverso la bonifica del suolo e del sottosuolo in cui opera l’attività. Ciò con particolare riferimento all’eliminazione delle cisterne e di ogni altro impedimento alle future opere. Nel caso in cui ciò non sarà fatto, il sindaco ha dato mandato agli uffici del Servizio Edilizia Pubblica “di attivare le azioni volte alla dismissione delle strutture esistenti sul suolo e nel sottosuolo, nonchè al recupero delle somme corrispost dall’Amministrazione per lo scopo, in danno dell’occupante medesimo“.

La fase due del sistema tram

Il 23 giugno 2023 gli uffici comunali hanno infatti aggiudicato l’appalto per la progettazione esecutiva e i lavori delle linee C, B e A. Esattamente in quest’ordine, per cronologia di priorità data dall’Amministrazione Comunale negli scorsi mesi. L’avviso si basa su un importo complessivo da poco più di 400 milioni di euro ed è stato aggiudicato alla società italo-spagnola Contrucciones y Auxiliar de Ferr, unica a presentare un’offerta per condurre le operazioni richieste.

Nell’alveo del progetto, l’Amministrazione ha deciso di dare priorità alla linea C, la quale interconnetterà l’attuale linea 4 alla linea 1, chiudendo sostanzialmente l’anello che interconnette i due polmoni del sistema tram esistente (stazione Notarbartolo e stazione Centrale). Una sezione lunga circa otto chilometri che si muoverà lungo viale Regione Siciliana per raggiungere la stazione della metropolitana Palazzo Reale- Orleans, a cui seguirà un ulteriore collegamento verso piazza Giulio Cesare. A seguire sarà realizzata la linea B, la quale punta ad unire i due hub della metropolitana rappresentati dalla stazione Notarbartolo e dalla stazione Giachery. Infine toccherà la linea A, quella più discussa, la quale dovrebbe interconnettere la Stazione Centrale allo Stadio, passando attraverso via Roma e via Libertà.

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