Si aprono nuovi scenari dopo il voto per le Europee e la Sicilia potrebbe essere, ancora una volta, laboratorio di alleanze nuove o di ritorno a formazioni che sembravano scomparse.

Da una parte c’è chi vuole ricostruire il centro destra, dall’altra chi vuole rimettere insieme un Pd più a sinistra magari alleandolo con i 5 stelle passando sulla testa dei renziani per ricostruire un pezzo di consenso. Al centro, amati o odiati, corteggiati o vilipesi, ci sono i 5 stelle che negano l’esistenza di una resa dei conti interna che invece ci sarà.

“C’è la volontà di procedere a un rimpasto cosa che faremo entro l’estate perché un ritocco al motore va fatto” ha detto a Palermo il presidente della Regione Nello Musumeci ai cronisti, a margine del convegno su trasporti e infrastrutture organizzato dalla Cisl Sicilia.

“Non è una novità ma da un anno ripetiamo la necessità di creare in Italia un soggetto moderato che possa interpretare una fascia di elettorato che non va più’ a votare, che non vuole stare con centrosinistra, sinistra e Movimento Cinquestelle – ha proseguito Musumeci -. Credo che questo spazio elettorale si possa trovare alla sinistra di Salvini non a destra”.

‘Tuttavia – ha aggiunto – dipenderà dalle condizioni nel senso che dobbiamo mettere assieme quattro, cinque soggetti di sensibilità e cultura differenti per capire se si può arrivare alla nascita di questo nuovo soggetto, altrimenti si penserà, e nel mio partito prevale questa tesi, a creare un patto federativo con un soggetto già esistente”, ha concluso Musumeci.

Ma il rimpasto, in realtà, pesa in modo diverso a seconda della strada che si sceglierà. Nel pensiero di Musumeci è arrivato il momento di dar vita ad un nuovo partito di destra. Le europee hanno segnato un risultato siciliano abbastanza diverso da quello nazionale. Se le elezioni in Italia le ha vinte la Lega senza ombra di dubbio e se è vero che anche in Sicilia il Carroccio cresce fino a superare il 20% è altrettanto vero che nell’isola i 5 stelle hanno tenuto salvando la faccia al Movimento di governo a livello nazionale.

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Ma il dato sul quale punta Musumeci guarda ad un presunto centro destra nella sua versione originale. Sommando il consenso di Salvini a quello di Meloni e degli azzurri in Sicilia il dato è superiore al 40%. Ed anche a livello nazionale se Forza Italia perde altrove, c’è comunque la Lega che cresce e nel complesso si sfiora il 50%. Allora è il momento di una nuova leadership che offra a Salvini la possibilità di smarcarsi dai 5 stelle. Ma Salvini Premier che va come il vento sceglierebbe questa strada? Difficile a dirsi anche se nel momento in cui gli si riconoscesse la leadership della coalizione la possibilità c’è.

Poi c’è la vicenda Forza Italia. Sia pure di misura il commissario regionale azzurro Gianfranco Miccichè ha vinto la sua partita interna e dunque, adesso vorrà veder rotolare teste anche in giunta.

Dall’altra parte, invece, ovvero a sinistra, si fanno conti diversi. Il ritorno alla crescita del Pd, la marginalità consolidata delle altre forze di sinistra che adesso pensano ad un rientro per il dopo Renzi, la possibilità di un accordo con i 5 stelle di governo scavalcando il pensiero renziano potrebbero cambiare gli scenari futuri nell’arco di uno o due anni.

E i 5 stelle stanno a guardare. Fuori non lo si dice ma la resa dei conti interna ci sarà. Tutto sta a capire se sarà solo nazionale o se ce ne sarà una anche siciliana dove la situazione è veramente diversa.

Ma sulle parole di Musumeci, nel pomeriggio, arriva il plauso di ‘Siciliani verso la costituiente’ “Considero molto importanti le dichiarazioni del Presidente della Regione a proposito della nascita di un cartello politico mirante a tutelare e sviluppare gli interessi della Sicilia, che confermano quanto già  il presidente Musumeci aveva  espresso nel corso del nostro convegno di Caltagirone sull’Autonomia speciale – afferma Salvo Fleres, coordinatore nazionale di Siciliani verso la Costituente – Il nostro movimento, da mesi su queste posizioni, ritiene urgente l’istituzione di un tavolo dei valori e di un tavolo programmatico per costruire le ragioni fondanti di una tale iniziativa”.

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