L’accordo raggiunto tra sindacati e Moneynet è stato trasmesso al ministero del Lavoro e permetterà di rendere meno traumatico l’esubero di personale anche nella sede di Palermo, dove nei giorni scorsi erano stati annunciati 23 licenziamenti sui 58 assunti. In questo modo si mette il sigillo all’ennesima vertenza sul lavoro in terra siciliana. L’azienda Monyet del gruppo Ivs opera nel settore della monetica, delle telecomunicazioni e dell’assistenza tecnica.

L’annuncio dei sindacati

“In data odierna, la società Moneynet ha notificato al ministero del Lavoro l’intesa raggiunta la scorsa settimana con il sindacato, dopo un lungo e duro confronto fra le parti, susseguitosi in queste settimane, a fronte della procedura di licenziamento avviata lo scorso 24 maggio”. A dichiararlo le segreterie Slc Cgil e Fistel Cisl. “Le difficoltà legate ad alcune incontrovertibili storture del mondo degli appalti e le conseguenti decisioni aziendali di rivisitare l’attuale assetto organizzativo dell’assistenza tecnica e magazzino nell’ottica della gara legate alle attività in appalto da Nexi – continuano le segreterie – ci hanno costretto ad una dura trattativa che ha avuto a più riprese momenti di frizione e di conflitto”

Esodo e riqualificazione

“La scorsa settimana si è raggiunta una intesa che rende meno gravose le conseguenze economiche e sociali della decisione di ristrutturazione da parte di Moneynet – si legge sempre nella nota dei sindacati –. L’intesa, su un preciso mandato assembleare coi lavoratori, si basa su un percorso di esodo incentivato significativo a fronte di un verbale di conciliazione e su un processo di riqualificazione di una parte dei lavoratori impattati dalla procedura dentro Moneynet”.

La riduzione degli esuberi

In questo modo si andranno a ridurre gli esuberi e si procede verso una riconversione che si aggiunge all’incentivo, dentro la capogruppo Ivs, con un diritto di prelazione estendibile fino all’1 luglio 2023, nelle regioni coinvolte dai licenziamenti, quindi oltre alla Sicilia anche Campania, Puglia e Calabria.

I criteri degli incentivi

“Gli importi degli incentivi tengono conto – concludono Slc Cgil e Fistel Cisl – dell’anzianità contrattuale, anagrafica, dei carichi familiari e di eventuali presenze di Legge 104 e categorie protette. E’ stato un accordo complicato che si è reso possibile grazie all’impegno di tutti, con la consapevolezza che perdere il lavoro in regioni come quelle impattate dalle procedure, senza alcun paracadute come quello individuato con  l’accordo, possa diventare un dramma”.

 

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