Un medico specialista della Clinica del Mediterraneo di Ragusa è risultato positivo al Covid 19. Il professionista che non è di Ragusa è asintomatico.
Nei giorni scorsi presso la struttura privata si era verificato un altro caso di Coronavirus. Tutte le persone che avevano avuto contatti col medico sono state sottoposte a tampone.
Secondo quanto scrive Ragusa Oggi, il medico specialista avrebbe svolto la propria attività anche in ambito privato. Per gli operatori della struttura, erano già stati predisposti i controlli con 130 tamponi. Ne dovrebbero servire altri 80 per verificare lo stato di salute delle persone entrate in contatto con il dottore.
Finora alla Clinica del Mediterraneo era stato individuato un paziente 70enne positivo al Covid19, trasferito all’ospedale Maggiore di Modica. Sembrerebbe però che il medico trovato adesso positivo non sarebbe entrato in contatto con il paziente, in quanto appartenente ad una branca specialistica differente dalla motivazione per la quale il 70enne era stato ricoverato nella clinica privata.
Intanto anche un infermiere in servizio al pronto soccorso dell’ospedale Cervello di Palermo è risultato positivo al coronavirus. La conferma è arrivata dalla direzione dell’ospedale.
Il sanitario è stato trasferito nel reparto di malattie infettive. Le sue condizioni non sono gravi. L’Asp ha eseguito i tamponi al personale dell’area di emergenza dove lavora: oltre 100 fra medici e sanitari. I primi 15 test sono risultati negativi, ma andranno ripetuti nei prossimi giorni.
E’ il primo infermiere in servizio positivo. Al momento altri cinque medici erano risultati positivi nell’azienda Villa Sofia Cervello, uno in ginecologia, uno al pronto soccorso pediatrico, uno in ortopedia pediatrica e uno Rianimazione e Neurorianimazione.
C’è attesa dunque per l’esito dei tamponi che verranno effettuati: la positività al virus di operatori sanitari è una notizia che desta sempre molta apprensione, soprattutto a causa dell’elevato numero di decessi di medici e infermieri contagiati che si sono verificati nel nostro Paese e anche perché, per quanto riguarda le strutture sanitarie, c’è sempre il timore che possano manifestarsi nuovi focolai di Covid19.
(foto tratta da Ragusa Oggi)
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