I carabinieri hanno arrestato all’aeroporto di Catania un 29enne ragusano appena rientrato dalla Spagna. Il giovane era sfuggito, nei giorni scorsi, all’operazione antidroga denominata Indomitus culminata con 10 misure cautelari nei confronti di altrettante persone, accusate di far parte di una organizzazione che avrebbe gestito il traffico di stupefacenti tra Ragusa e Vittoria.

In vacanza in Spagna

Quando i militari, nella giornata di lunedì, si sono presentati nella sua abitazione, il 29enne non c’era, in quanto si trovava in Spagna per un breve periodo di vacanza, come emerso dalle verifiche dei carabinieri che hanno ricostruito il volo con cui il giovane avrebbe fatto rientro in Sicilia

Bloccato in aeroporto

Avuta quindi la certezza che il 29enne fosse in arrivo, i carabinieri di Ragusa, grazie anche alla collaborazione dei colleghi dello scalo catanese, hanno atteso che il loro obiettivo giungesse a destinazione per notificargli il provvedimento dell’Autorità giudiziaria con il quale è stato successivamente accompagnato in carcere.

Le accuse

Anche lui, come altri indagati caduti nella rete dei Carabinieri, dovrà rispondere del reato di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso unitamente all’indebita percezione del reddito di cittadinanza, avendo truffato lo Stato per una cifra complessivamente stimata in più di 14 mila euro.

C’è un latitante

Per l’ultimo indagato, residente in Spagna e tutt’ora non reperibile sul territorio nazionale, la Procura iblea sta valutando l’opzione del mandato di arresto europeo.

Le indagini

I Carabinieri hanno ricostruito una fitta rete di spaccio. All’origine dell’indagine un giovane ragusano che,
appena diciannovenne e in concorso con altro indagato, aveva stabilito numerosi contatti in Italia ed all’estero, importando da Roma, Olanda e Spagna marijuana e hashish, per mezzo dei tradizionali corrieri postali, rivendendo poi la merce a giovani pusher ragusani, nei cui confronti si poneva come affidabile fornitore. Aveva creato inoltre una community di spacciatori, sfruttando l’anonimato che poteva garantire su una app di messaggistica, attraverso la quale venivano concordati prezzi e quantitativi dello stupefacente da consegnare ai clienti.