Sicilia protagonista oggi nella XXVII “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”. Vittoria, nel ragusano, è stata la piazza principale con eventi già partiti da ieri sera. Nel catanese davanti al carcere una targa in memoria delle vittime nel territorio etneo.

Le iniziative a Vittoria

La città di Vittoria è stata oggi la principale piazza dell’isola per questo evento, promosso da Libera e Avviso Pubblico. Con partenza da piazza San Giovanni si è spostato un corteo nel corso del quale è stata data lettura degli oltre mille nomi di vittime innocenti delle mafie. “Cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle Forze dell’Ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perchè, con rigore, hanno compiuto il loro dovere”, hanno ricordato gli organizzatori dell’associazione antimafia. Tra le persone che si sono alternate al microfono per la lettura dei nomi delle vittime della mafia c’è stato Antonino Pirrè, presidente di Confagricoltura Ragusa e vicepresidente di Confagricoltura Sicilia, per testimoniare la presenza attiva e l’impegno degli imprenditori agricoli siciliani. In video collegamento anche don Luigi Ciotti, presidente Nazionale di Libera.

Ieri sera la veglia di preghiera

Il corteo è stato preceduto ieri sera  dalla veglia interreligiosa organizzata da Libera e che si è svolta in piazza San Giovanni. La veglia di preghiera è stata introdotta da Vittorio Avveduto, referente provinciale di Libera ed ha visto la presenza del vescovo, monsignor Giuseppe La Placa, di Gisela Salomon, vicepresidente del Consiglio di Chiesa della comunità luterana di Sicilia, di Abbdelhamid Jebari, presidente del Centro culturale islamico Al – Zaytouna di Vittoria e Comiso. Nel corso della serata hanno portato sul palco la loro testimonianza due familiari delle vittime della mafia: Eliana Incardona, figlia di Salvatore Incardona, commissionario ortofrutticolo che rifiutò di pagare il pizzo e venne ucciso il 9 giugno 1989 e Rosalinda Ottone, sorella di Salvatore Ottone, ucciso nella strage del 2 gennaio 1999 perché casualmente si trovava all’interno del bar dove i killer avevano teso un agguato. Quel giorno morirono cinque persone. Tra le vittime più giovani, Simone D’Antonio ed Alessio D’Antonio, i due cuginetti uccisi perché travolti da un suv l’11 luglio 2019.

A Catania i nomi incisi sulla ceramica

Un manufatto in ceramica delle vittime della mafia a Catania realizzato in collaborazione con il liceo artistico “Emilio Greco” affisso nel piazzale di fronte al carcere di piazza Lanza. E’ l’iniziativa promossa in questa giornata in collaborazione con Libera e l’istituto penitenziario, che ha concluso il progetto “Dentro e fuori la memoria” dell’ufficio distrettuale esecuzione penale esterna di Catania e finanziato dal dipartimento per la giustizia minorile e di comunità nell’ambito di attività riparative e risocializzanti. Durante il progetto ci sono stati numerosi incontri fra familiari di vittime della mafia, come la nipote di Giuseppe Fava, e persone in esecuzione penale interna ed esterna, dei faccia a faccia che hanno visto momenti emozionanti volti a stimolare una revisione critica del passato deviante. La targa è stata realizzata dalla scuola “Emilio Greco” che ha realizzato con le detenute di piazza Lanza il manufatto.

Musumeci: “Nostro impegno è quotidiano”

“Se in Sicilia fosse stata apposta una pietra d’inciampo, per ciascuna delle vittime di mafia, – ha detto oggi il presidente della Regione Nello Musumeci – avremmo una strada lunga chilometri a ricordare quanto doloroso sia stato e continua ad essere il cammino per combattere Cosa nostra e riaffermare la legalità. Il nostro impegno è quotidiano e concreto in questa battaglia che deve imporre a ciascuno di noi di non abbassare mai la guardia contro ogni tipo di malaffare, in tutti i giorni dell’anno”.

Miccichè: “Per non dimenticare, combattere contro l’arroganza e la corruzione”

“La Sicilia e l’intero Paese non devono dimenticare le vittime innocenti delle mafie: magistrati, uomini e donne delle forze dell’ordine, preti, giornalisti, sindacalisti, bambini che hanno perso la vita per la giustizia”. Così il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, in occasione della “Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”.

“Per non dimenticare le vittime ed estirpare le mafie, bisogna combattere contro la mentalità mafiosa, l’arroganza, l’opportunismo, la corruzione: insomma, bisogna lavorare affinché prevalga la cultura della legalità – aggiunge Miccichè – . Perché, come diceva Giovanni Falcone ‘La mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine…’, conclude il presidente dell’Ars.

Schifani, Fi: “Sempre in prima linea per combattere la mafia”

“La criminalità organizzata è nemica delle istituzioni democratiche, della società, dell’economia, del futuro dei nostri giovani – ha commentato il senatore di Forza Italia ed ex presidente del Senato, Renato Schifani -. E proprio nel giorno in cui ricordiamo chi ha perso la vita per mano delle mafie, non possiamo che esprimere tutta la nostra vicinanza alle loro famiglie, ribadendo il nostro impegno nella battaglia per la legalità: una lotta che Forza Italia porta avanti da anni, con fermezza e determinazione. Quando ero capogruppo e, poi, presidente del Senato, abbiamo concretizzato una serie di importanti iniziative che hanno contribuito a togliere ossigeno alla criminalità organizzata. Penso alla stabilizzazione del carcere duro per i mafiosi e all’inasprimento delle misure sui sequestri, con la previsione della confisca dei beni leciti dei mafiosi in sostituzione di quelli illeciti già venduti a terzi in buona fede e, dunque, non aggredibili. E, ancora, al sequestro dei beni anche nei confronti degli eredi, in caso di morte di un mafioso durante il processo. In quel solco prosegue la nostra attività, affinché si realizzi la piena libertà dal gioco delle organizzazioni criminali”.

Miceli: “Diritto alla speranza”

“La Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera, – ha aggiunto il deputato siciliano del Pd Carmelo Miceli, membro delle commissioni Giustizia e Antimafia – non è una celebrazione fine a se stessa ma un invito a diffondere, giorno dopo giorno, la cultura della legalità. I nostri giovani hanno diritto alla speranza, ad un futuro libero dalle mafie. E a questo diritto deve corrispondere un obbligo solenne, un impegno imprescindibile di chi ricopre ruoli istituzionali a non consentire quelle commistioni e zone grigie in cui la criminalità organizzata ha piantato e continua a piantare le sue radici”.

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