Nuova aggressione nelle carceri siciliane per gli agenti penitenziari. Vittima questa volta un sovrintendente della polizia penitenziaria in servizio nella casa circondariale di Siracusa. Preso a calci e pugni da un recluso che voleva effettuare una video chiamata non autorizzata. Quando gli è stata negata la video chiamata il carcerato di forza pretendeva di essere autorizzato all’istante e sferrava un pugno al poliziotto, il quale ha riportato una prognosi di 7 giorni. A denunciare l’accaduto la segreteria regionale dell’Spp, il sindacato di polizia penitenziaria.

“Una mattanza”

“Continua la mattanza negli istituti penitenziari italiani e nella provincia di Siracusa – scrive in una nota Aldo Di Giacomo, segretario generale dell’Spp -. Esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà al collega aggredito, augurandogli una pronta guarigione. È arrivata ora però di interventi concreti che riportino lo Stato ad avere il controllo delle carceri e che il mondo della politica e le istituzioni si facciano carico di un problema da troppo tempo non affrontato. L a sicurezza degli italiani passa anche e soprattutto attraverso la gestione delle carceri da parte dello Stato e non dalle associazioni criminali”.

Altra aggressione nei giorni scorsi

Appena qualche giorno fa un detenuto ha aggredito sei agenti della polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Augusta, nel Siracusano. Tra le vittime il dirigente nazionale del Sippe, Sebastiano Bongiovanni, altri tre hanno avuto una prognosi di 3 giorni,  uno di 6, un altro di 40 per la rottura dello scafoide, infine un agente è in ospedale. “E’ una situazione oramai insostenibile, ci ha gratificato – dice Bongiovanni – la solidarietà del viceprovveditore di Palermo che ha chiamato tutti i colleghi per accertarsi in prima persona come stessimo fisicamente ed era molto dispiaciuto dell’accaduto. Viviamo un momento difficile quasi in tutti gli istituti ma a Augusta a nostro avviso non ci sono più le condizioni per poter lavorare. Il Sippe si augura e spera ancora in un intervento risolutivo”.

Tentato suicidio di un agente

Ancora qualche giorno prima un appartenente al corpo di polizia penitenziaria – 52 anni, due figli – in servizio nel carcere di cittadino, originario di Noto e residente a Siracusa, ha tentato di togliersi la vita con l’arma di ordinanza. Oltre due settimane fa si è verificata una brutale aggressione nel carcere di Noto dove sono stati picchiati 4 agenti della polizia penitenziaria.

Articoli correlati