• Annullata dal Riesame l’ordinanza cautelare per avvocato di Siracusa
  • Era finito ai domiciliari per una presunta cessione di droga in carcere
  • Secondo i giudici non c’erano le esigenze cautelari

I giudici del Riesame hanno annullato l’ordinanza di custodia cautelare emessa nel maggio del 2020 dal gip del Tribunale di Siracusa, Carla Frau, nei confronti di Sebastiano Troia, noto penalista del Foro di Siracusa, finito ai domiciliari su una presunta cessione di droga in carcere ad un detenuto, Francesco Cesco Capodieci, adesso collaboratore di giustizia.

Non c’erano esigenze cautelari

In sostanza, secondo il Riesame non c’erano le esigenze per procedere all’arresto dell’avvocato, che, successivamente ottenne dallo stesso gip di Siracusa l’obbligo di dimora nel Comune di Avola ma con l’autorizzazione a recarsi al palazzo di giustizia per motivi di lavoro.

Per quest’ultimo provvedimento, la difesa del penalista, affidata agli avvocati Fabiola Fuccio, Puccio Forestiere e Luca Ruaro, presentò ricorso allo stesso Riesame, che, però, confermò la decisione del gip di Siracusa. La vicenda è finita in Cassazione e nel dicembre scorso la Corte Suprema ha rinviato il provvedimento ai giudici del Riesame che, questa volta, hanno dato ragione alla difesa.

La tesi della Procura

Secondo l’accusa, Troia avrebbe agevolato la consegna della droga, nascosta in dei vasetti, ad un suo cliente, Francesco Capodieci, anche con la complicità della compagna di quest’ultimo, Noemi Forestieri, pure lei coinvolta nell’inchiesta. Secondo gli inquirenti, all’approvvigionamento di droga avrebbero partecipato i familiari del detenuto, la ex moglie e le figlie che avrebbero consegnato il fumo all’attuale compagna che l’avrebbe occultato in vasetti di crema per uso cosmetico, poi  affidati al legale, secondo quanto emerge nella tesi della Procura.

La difesa

Troia ha sempre rigettato le accuse mosse dai magistrati, sostenendo di aver agito in buona fede. Insomma, non era a conoscenza del fatto che in quei contenitori vi fossero stupefacenti e per suffragare questa ipotesi, la difesa è entrata, nel corso del procedimento, nel merito delle intercettazioni telefoniche che sono tra le fondamenta delle indagini, condotte dai militari della Guardia di finanza.

Avvisi conclusione indagini

Sono sette le avvisi di conclusioni indagini emessi dalla Procura di Siracusa sulla vicenda: sono stati esclusu un altro avvocato penalista siracusano e Francesco “Cesco” Capodieci.  Quest’ultimo, nel 2018 finì nell’operazione Bronx, condotta dai magistrati della Procura distrettuale antimafia di Catania e conclusa dai carabinieri del comando provinciale di Siracusa, insieme ad altre 17 persone, accusate di far parte di un’associazione criminale specializzata nel traffico di droga. Capodieci, in quell’occasione, riuscì a sfuggire alla retata, rifugiandosi con altri complici in un casolare di campagna, nella zona di Canicattini Bagni, Comune montano del Siracusano.