I carabinieri di Ortigia hanno denunciato uno straniero di 23 anni, originario della Romania, residente in una locale comunità di accoglienza, per estorsione, furto, danneggiamento ed abbandono di rifiuti.
La denuncia del ristoratore
I militari hanno raccolto la denuncia del titolare di una nota attività di ristorazione di Ortigia ed hanno appurato, attraverso l’analisi delle telecamere e le testimonianze di alcuni clienti che il denunciato, il quale per un periodo aveva lavorato come dipendente del ristorante, oltre a pretendere il pagamento di somme di denaro a titolo di liquidazione, aveva anche danneggiato nottetempo tavolini ed altri arredi del ristorante.
Lancio di pietre
Ulteriori accertamenti hanno permesso di verificare che anche a fronte della liquidazione pagata in toto, l’ex dipendente si era presentato più volte per pretendere cifre di denaro che andavano dai 50 ai 200 euro, minacciando il titolare con il lancio di pietre.
Furto di un frigorifero
Al culmine degli episodi di minaccia,, il denunciato ha anche rubato un frigorifero dal cortile del ristorante e dopo averlo trasportato sulla scogliera adiacente al parcheggio ”Talete”, lo ha gettato in mare. I carabinieri sono riusciti a ricostruire gli spostamenti del ladro e a denunciarlo anche per il furto e il successivo abbandono di rifiuti speciali in mare.
Estorsione a ristoratore nel Catanese
Su richiesta della Procura Distrettuale di Catania i Carabinieri della Stazione di Riposto hanno arrestato un 34enne del posto, gravemente indiziato di estorsione aggravata dal metodo mafioso.
I fatti che hanno originato l’emissione del provvedimento hanno avuto inizio nell’estate dello scorso anno, proprio dopo soli 10 giorni circa dall’inaugurazione di un bar-ristorante nel centro della cittadina jonica da parte della vittima, un mascalese 32enne.
Soldi per i detenuti
In quell’occasione in compagnia della moglie, avrebbe “avvicinato” l’esercente ripostese all’interno del suo locale, invitandolo ad una conversazione appartata.
Il 34enne avrebbe quantificato in 250 euro mensili il suo contributo destinato al supporto delle famiglie dei detenuti, richiesta che, però, non sarebbe stata accolta dall’esercente.
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