Intimidazione ai carabinieri di Noto con un incendio appiccato contro l’ingresso della caserma della Compagnia. Il rogo, che è stato appiccato nella serata di ieri, è stato spento dagli stessi militari, i quali hanno avviato le indagini per risalire agli autori di questo avvertimento.

Prelevate le immagini

Sono state prelevate le immagini delle telecamere di sicurezza che avrebbero ripreso l’azione compiuta da almeno una persona.

I carabinieri non escludono che l’intimidazione sia legata alla recente indagine sull’omicidio del 17enne Piopaolo Mirabile per cui è stato fermato Vincenzo Di Giovanni, 33 anni, di Noto, accusato dai magistrati della Procura e dai carabinieri di Siracusa di aver ammazzato Piopaolo Mirabile, il 17enne di Noto, colpito alla testa il 2 dicembre scorso da un proiettile e morto due giorni dopo all’ospedale Garibaldi di Catania.

L’ipotesi dei carabinieri

“Sono al vaglio dei carabinieri tutte le ipotesi possibili, ma non si esclude che l’atto criminale possa essere riconducibile a una intimidazione a seguito dell’attività investigativa condotta dai Carabinieri, il cui obiettivo strategico, oggi ancor più di ieri, è affermare che nel territorio non esistono zone franche” spiegano dal comando provinciale di Siracusa.

La ricostruzione del delitto

Le indagini sull’agguato a Noto hanno avuto una svolta grazie ai rilievi tecnici effettuati dai carabinieri che, giunti sul posto poco dopo la sparatoria del 30 novembre 2021, si sono resi immediatamente conto che la scena del crimine era molto più ampia e complessa di quanto poteva apparire e che non era compatibile con quanto raccontato persino dalla madre e dai familiari della vittima.

La lite

Le telecamere acquisite hanno permesso di appurare che l’omicidio era giunto a seguito di un litigio, alimentato verosimilmente dall’eccessivo abuso di alcolici, tra il padre della vittima e il presunto omicida, peraltro alla presenza di numerose persone, alcune delle quali, successivamente escusse dagli inquirenti, hanno addirittura negato di essere presenti al momento del delitto.

 

 

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