Il tribunale di Siracusa ha condannato a 9 anni di carcere Angelo Monaco, 63 anni,  ritenuto dai magistrati della Dda di Catania il reggente del clan Trigila di Noto, accusato di essere il mandante dell’intimidazione  all’azienda Roma costruzioni, la ditta che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti a Noto, a cui avrebbe voluto imporre l’assunzione di due persone,  tra cui  un parente dello stesso Monaco. E di fronte al rifiuto della vittima, l’imputato avrebbe dato ordine di dare fuoco ai mezzi dell’impresa, servendosi della collaborazione di due complici, Giuseppe Casto e Pietro Crescimone, la cui posizione è stata stralciata ed affrontata in un altro procedimento giudiziario. L’inchiesta, coordinata dai magistrati della Dda di Catania, è stata condotta dalla polizia e dai carabinieri e venne denominata Piazza Pulita.

Nello stesso processo di Monaco è imputato anche Antonino Rubbino, condannato a due anni e due mesi di reclusione, lo è stato   Vincenzo Guglielmino, 63 anni, imprenditore, rappresentante legale della “G.V. Servizi Ambientali srl” ed anche direttore tecnico della “E.F. Servizi Ecologici srl”, società che gestiscono il servizio di raccolta rifiuti in diversi comuni siciliani, colui che, secondo la polizia e la Guardia di finanza, si sarebbe presentato alla vittima come intermediario di Angelo Monaco. Guglielmino, però, è deceduto nel dicembre del 2018. 

Nel corso dell’udienza di questa mattina che si è tenuta nell’aula della Corte di Assise di Siracusa,  il pm della Procura distrettuale antimafia di Catania,   Alessandro Sorrentino, dopo aver ripercorso l’inchiesta, ha sollecitato, al termine della requisitoria, 8 anni e 8 mesi per Monaco e 4 anni per Rubbino.