La Procura di Siracusa ha presentato una richiesta di archiviazione nei confronti di due medici del Pronto soccorso dell’ospedale di Avola Natalia Parisi e Carlo Cro, indagati per la morte di una donna avvenuta nella struttura ospedaliera il 25 ottobre del 2019.

Secondo quanto raccolto dagli inquirenti, la vittima, un pensionata di 80 anni, residente ad Avola, fu accompagnata al Pronto soccorso per alcuni problemi di salute ed in quell’occasione sarebbe stata sottoposta alle cure dei due medici, assistiti dagli avvocati Sebastiano Troia e David Buscemi. Solo che l’anziana, a causa di qualche sofferenza al cuore, sarebbe stata trasferita nel reparto di Cardiologia ma le sue condizioni peggiorarono fino al decesso. A quel punto, dopo una segnalazione in Procura, ne è nato un procedimento giudiziario per accertare possibili responsabilità dei medici nel decesso della pensionata.

Nel corso di questi mesi, sono state eseguite delle consulenze, affidate al medico legale Orazio Cascio, la cui relazione è finita sul tavolo del sostituto procuratore di Siracusa, Tommaso Pagano. Le conclusioni del perito avrebbero convinto il magistrato a chiedere l’archiviazione nei confronti degli indagati e nei prossimi giorni spetterà al giudice per le udienze preliminari del tribunale di Siracusa decidere se accogliere o meno la richiesta del magistrato.

Nei mesi scorsi, i giudici del tribunale di Siracusa hanno assolto 3 medici  dell’ospedale Trigona di Noto accusati dalla Procura di aver dimenticato una garza nel corpo di una donna. Sotto processo al palazzo di giustizia di Siracusa, per lesioni colpose, sono finiti Francesco Accolla, 52 anni, avolese, Francesco Artale, 69 anni, avolese, quest’ultimo deceduto nelle settimane scorse, e Giuseppina Restuccia, 66 anni, avolese,ma nell’inchiesta sono rimasti coinvolti gli infermieri Francesco Brancaforte, 58 anni, di Noto, e Corrado Gradante, 56 anni, di Noto. Per quest’ultimi due, difesi dall’avvocato Sebastiano Scala, la posizione è stata stralciata perché non hanno ricevuto, come gli altri, gli avvisi di conclusione indagini, ragion per cui dovranno affrontare un altro processo. Tutti quanti avrebbero fatto parte dell’equipe del reparto di Ginecologia del Trigona che sottopose ad un intervento chirurgico una donna, Maria Campisi, la cui vita cambiò dopo quel ricovero.