“In una fase come quella che viviamo oggi, si fa particolarmente fatica sentire l’onorevole Stefania Prestigiacomo che inveisce contro le condizioni dell’ospedale Umberto I: ma lei, nei 20 anni ( anno più anno meno) in cui è stata al Parlamento, cosa ha fatto per la sua città?”. E’ quanto si chiede, in modo retorico, il segretario provinciale della Cgil di Siracusa, Roberto Alosi, dopo le parole della parlamentare di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo che ha lanciato dure accuse alle condizioni dell’ospedale Umberto I di Siracusa, ritenuto vecchio ed insicuro per gli utenti.

Il segretario provinciale della Cgil Siracusa  ha anche commentato la lettera dell’equipe del presidio dell’ospedale siracusano inviata alla direzione dell’Asp di Siracusa per evidenziare il pericolo di contagio da Covid19 al Pronto soccorso. Una lettera che fa seguito ad un’altra, in quest’ultimo caso scritta dai medici del nosocomio di Avola, il cui Pronto soccorso sarebbe un luogo di promiscuità tra pazienti in attesa di conoscere esito del tampone e normali.

“Non ci sono parole per commentare le due lettere che portano la firma rispettivamente dei medici dell’ospedale Di Maria di Avola e del Covid team di Siracusa – spiega il segretario provinciale della Cgil Siracusa – con cui si denunciano la ancora esistente promiscuità tra pazienti normali e quelli da Coronavirus. Purtroppo i documenti dei medici non fanno altro che confermare quanto  la Cgil aveva – triste Cassandra – pronosticato agli inizi di marzo, quando si era rivolta alle istituzioni locali, senza avere alcun ascolto, tanto è che a metà marzo si era rivolta alla Procura che ha aperto un’inchiesta. Oggi si paga, in termini di sicurezza della salute, il prezzo dei ritardi con cui sono stati adottati accorgimenti anticontagio; accorgimenti che peraltro avrebbero bisogno di ulteriori migliorie, per quanto riguarda L’Umberto I dove – stando a quanto riportato dal Covid team – ci sarebbero alcune aree promiscue, mentre al Di Maria non è finora stata effettuata alcuna separazione dei locali da dedicare ai contagiati o sospetti contagi”.

“E mentre due vertici ospedalieri vengono affiancati da due professionisti inviati dalla Regione (piuttosto chiari i motivi di tale manovra) pare proprio sgretolarsi la gestione dell’Asp riguardo il Covid 19. E dire che tutto questo si poteva evitare” conclude il segretario della Cgil.